FOCUS SULL’IRRIGAZIONE
DIRETTIVA NITRATI
POLITICA E AGRICOLTURA
Oltre alle tensioni tra le regioni ancora potenzialmente eccedentarie (all’interno del Paese, meno sviluppate) e le regioni intorno al Mediterraneo (più ricche), ci sono state battaglie politiche. Tra queste c’è l’ascesa al potere di un’estrema destra che nega il cambiamento climatico (o almeno la sua urgenza) e che partecipa a molti governi regionali a braccetto con la destra “classica”.
Una delle goccia che ha fatto traboccare il vaso è la proposta del nuovo governo andaluso. Si tratta di una coalizione di destra ed estrema destra, di aumentare la superficie irrigabile nell’area circostante il parco naturale di Doñana di un massimo di 1.900 ettari. La riserva naturale più grande d’Europa è oggi in agonia, colpita dallo sviluppo del turismo e della coltivazione dei frutti rossi, dal mancato trattamento delle acque reflue in diversi villaggi, dai pozzi illegali, dalla siccità e dalle conseguenze del cambiamento climatico. Né il governo regionale (per 40 anni nelle mani dei socialisti), né i vari governi nazionali (di destra e di sinistra) che si sono succeduti al potere, sapevano o potevano evitarlo.
GESTIONE RAZIONALE DELL’ACQUA IMPOSSIBILE
Senza un accordo anche sulla diagnosi, una gestione razionale dell’acqua, sebbene più che necessaria, è oggi purtroppo impossibile. Pertanto, sono possibili solo soluzioni a breve termine. La prima è l’assicurazione agricola. Nel 2023, le compagnie hanno versato 773 milioni di euro durante questo primo semestre, più dei 769 milioni di euro versati nell’intero 2022, che era già un anno complicato. I cereali hanno ricevuto 388 milioni di euro.
STRUMENTI DI BILANCIO
Inoltre, i produttori di drupacee, avocado e mango, agrumi e frutta a guscio hanno ricevuto altri 81 milioni di euro dalla riserva di crisi europea, un meccanismo di bilancio destinato a tamponare le necessità impreviste. A ciò vanno aggiunti altri aiuti nazionali, aiuti di Stato per i produttori di pomodori industriali (e di riso) che non hanno potuto piantare e per alcuni produttori di ciliegie, e altri aiuti regionali.
Questi importi sono ovviamente definiti insufficienti dai sindacati agricoli, a cui si aggiungono le cooperative agroalimentari che lamentano (non senza ragione) che i mancati profitti degli strumenti commerciali degli agricoltori non sono presi in considerazione nei calcoli.
Al di là delle congiunture economiche, si sta aprendo il dibattito su una reale messa in discussione del modello di sviluppo seguito dall’agricoltura spagnola.
ASSICURAZIONI AGRICOLE
Dopo un anno 2022 già complicato per l’assicurazione agricola spagnola; nonostante un aumento del sostegno statale di 318 milioni di euro (+23%) coperto dal regolamento comunitario sugli aiuti di Stato e nonostante un fondo di garanzia alimentato dalle compagnie assicurative durante gli anni del “boom”, l’accumulo di incidenti climatici mette sul tavolo la sostenibilità del sistema assicurativo agricolo spagnolo e i necessari cambiamenti da apportare.
Questi cambiamenti vanno oltre il quadro assicurativo. Molti agricoltori che lavorano con l’irrigazione cominciano a rendersi conto che i nuovi sistemi di irrigazione possono anche danneggiarli, indebolendo la sicurezza dei loro approvvigionamenti.
INNOVAZIONE SEMPRE DETERMINANTE
Naturalmente esistono soluzioni tecniche che possono e devono essere utili. Ciò comporta, tra l’altro, il proseguimento dello sviluppo di moderne tecnologie di irrigazione, lo sviluppo di tecniche di coltivazione con carenza idrica, la ricerca varietale, l’uso di acqua riciclata e di acqua desalinizzata.
AGRONOMIA PROTAGONISTA
Sul campo, gli agricoltori si stanno adattando. Cambiano le colture, cambiano le pratiche, si sviluppano l’agricoltura conservativa e la semina su sodo… Cambiano anche i periodi di semina e di raccolta. Vale anche la pena di chiedersi se le battute d’arresto osservate nella semina di colture con un’elevata richiesta di acqua in estate, come i pomodori da industria, il riso, il mais o l’erba medica, siano semplicemente cicliche o diventeranno strutturali.La Spagna ha seguito un modello di sviluppo quantitativo della sua produzione. E’ venuto il tempo di giocarsi meglio la carta della qualità produttiva e commerciale.