Iniziamo col dire – per chiarezza – che non sono ancora state decise le pratiche agricole che saranno finanziate con il 20-25% dell’importo aiuti diretti della futura Pac. La riunione che si è svolta ieri sugli eco-schemi, tuttavia, è il primo passaggio politico che permetterà di arrivare alla definizione degli eco-schemi e delle relative pratiche agricole che gli agricoltori potranno adottare volontariamente, ricevendo un sostegno adeguato alla pratica da implementare. Ieri, il ministro Patuanell (nella foto) ha convocato un Tavolo di partenariato che è durato 5 ore circa e al quale sono intervenute quasi 50 organizzazioni, durante il quale il Mipaaf ha proposto un quadro di 7 Eco-Schemi, non esaustivi e ancora da discutere.
Ogni eco-schema sarà un ambito di intervento per raggiungere un determinato obiettivo, in cui stabilire determinate pratiche agricole e i relativi contributi per l’agricoltore che attuerà queste pratiche agricole. Gli elementi base che sono stati considerati per la formulazione delle proposte di eco-schemi sono la semplificazione e la possibilità di controllo, come dice il documento sull’architettura verde che alleghiamo (Architettura verde 8-09-2021, dalla slide 10).
Gli eco-schemi proposti
Gli eco-schemi proposti sono: RIDURRE IMPIEGO ANTIMICROBICI IN ZOOTECNIA (Eco-1); DIFFONDERE AGRICOLTURA BIOLOGICA (Eco-2); RIDURRE USO/RISCHIO PRODOTTI FITOSANITARI (Eco-3); CONTRASTARE DEGRADO DEL SUOLO (Eco-4); CONSERVARE PRATI E PASCOLI (Eco-5); AUMENTARE IL CARBON STOCK DEI SUOLI (Eco-6); TUTELARE LA BIODIVERSITÀ E IL PAESAGGIO (Eco-7).Le organizzazioni dovranno inviare un contributo scritto entro dieci giorni con lo scopo di integrare la proposta del Mipaaf. Alleghiamo anche il documento che inquadra l’adozione degli eco-schemi nell’ambito del Green Deal (Architettura verde nota sintetica 8-09-2021)e il documento che illustra il percorso metodologico che porta alla definizione delle esigenze che l’Europa intende perseguire attraverso la politica agricola (Architettura verde 8-09-2021).