La presentazione del Green Deal del Commissario Frans Timmermans ha messo in evidenza il ruolo chiave che la comunità agricola europea dovrà svolgere nel realizzare la nuova visione della Commissione. Gli agricoltori e le cooperative, afferma una nota della Copa Cogeca, la federazione dei sindacati degli agricoltori e delle cooperative agricole, sono pronti a fornire e sostenere una visione ambiziosa a condizione che il Green Deal sia coerente e coerente. Tuttavia, non si può trascurare il fatto che migliaia di agricoltori sono scesi in strada nelle ultime settimane in vari paesi europei chiedendo politiche coerenti, guadagni dignitose e la fine di una ingiusta rappresentazione del settore agricolo. Queste preoccupazioni devono essere affrontate.
Il Copa Cogeca dichiara che «in questa fase il Green Deal europeo solleva più interrogativi tra gli agricoltori europei di quanti ne risolva. Avere una visione dell’Europa sui cambiamenti climatici è obbligatorio ma questo deve concretizzarsi in un progetto concreto e realistico in modo da non lasciare nessuno dietro». Mentre possono sostenere un approccio ambizioso, come quello proposto nel Green Deal, gli agricoltori e le loro cooperative devono sapere: come il bilancio europeo, con i suoi tagli già previsti, terrà conto delle ambizioni del Green Deal in generale e più specificamente quelli della nuova strategia Pac e Farm to Fork (dal campo alla tavola); in che modo la Commissione eviterà ulteriori ritardi nella riforma della Pac se deve “riflettere le ambizioni del Green Deal e della strategia Farm to Fork”; come l’ambizione della strategia Green Deal e di Farm to Fork sarà rispecchiata fin dall’inizio nei piani strategici della Pac se non sappiamo nemmeno quali siano i criteri di approvazione; come gli agricoltori saranno ricompensati attraverso gli eco-schemi se devono affrontare solo costi e mancato guadagno; come “la strategia di Farm to Fork per migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore” andrà oltre la già approvata Direttiva sugli UTP; se “nuove tecnologie e scoperte scientifiche” includano le nuove tecniche di riproduzione, attualmente bloccate dalla decisione della Corte di giustizia europea; se la “Diplomazia del Green Deal” sarà utilizzata retroattivamente per le realtà che sostengono “pratiche dannose come il disboscamento illegale”, ad esempio Mercosur (che prevede importazioni esenti da dazi di riso nell’UE – nota dell’autore); come la Commissione realizzerà l’adozione delle “tecnologie digitali”, che svolgono un ruolo centrale nel Green Deal, se solo il 50% delle aree rurali europee offre un’adeguata copertura a banda larga; come si “ridurrà in modo significativo l’uso di pesticidi e fertilizzanti” quando nel Green Deal non viene menzionato un elenco di “alternative credibili”; quale sarà l’impatto finanziario del Green Deal in un momento in cui l’agricoltura europea deve affrontare la sfida del rinnovamento generazionale”. La nota aggiunge che l’agricoltura è un partner essenziale di tutte le politiche di riferimento che caratterizzano il Green Deal. Gli agricoltori europei e i loro le cooperative contribuiranno attivamente al “vasto dibattito delle parti interessate” annunciato nella strategia Farm to Fork. «Il successo del Green Deal dipenderà in parte dal successo e dalla conservazione del modello di agricoltura familiare in Europa. Nessun altro settore può rimuovere le emissioni dall’atmosfera naturalmente, pur essendo allo stesso tempo la base dello sviluppo di una bioeconomia e garantendo la sicurezza alimentare», conclude la Copa Cogeca.