«Con la nomina di Gian Marco Centinaio a Ministro delle Politiche Agricole proprio nel giorno in cui l’Unione Europea ha presentato la riforma con i tagli alla politica agricola, inizia una dura battaglia per difendere il primato dell’agricoltura italiana in Europa per valore aggiunto, qualità, sicurezza alimentare ed ambientale» ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo dopo la nomina dell’ex vicesindaco di Pavia a ministro dell’agricoltura. Alle congratulazioni per la nomina si uniscono anche il presidente di Coldiretti Pavia Stefano Greppi (foto grande) e il direttore Rodolfo Mazzucotelli. Con il neo ministro Coldiretti assicura «piena collaborazione nella difesa e valorizzazione del Made in Italy agroalimentare, oggi minacciato dalla visione omologante del cibo rappresentata in Europa dai Paesi del nord. Sovranità alimentare, etichettatura di origine obbligatoria per cibi e bevande, un nuovo approccio nei trattati di libero scambio con i Paesi terzi e il ripensamento delle scelte fatte sui voucher la cui cancellazione ha creato tanti disagi al settore, sono da sempre al centro dell’azione di Coldiretti e ora trovano riscontro anche nel contratto di Governo», precisa Stefano Greppi.
«Il primo impegno ora è la difesa dell’Italia nel negoziato avviato con la proposta di riforma della politica agricola (Pac) presentata dal Commissario Europeo Phil Hogan» ha proseguito il presidente di Coldiretti Pavia, sottolineando che “a pagare il conto della Brexit non puo’ essere l’agricoltura che è la chiave per vincere le nuove sfide che l’Unione deve affrontare, dai cambiamenti climatici, all’immigrazione, alla sicurezza.” Indebolire l’unico settore realmente integrato dell’Unione, significa minare – conclude Greppi – le fondamenta della stessa Ue in un momento particolarmente critico per il suo futuro.
La nomina di Centinaio arriva in un momento delicatissimo: le ipotesi di taglio alla Politica Agricola Comune (PAC) avanzate a Bruxelles sono insostenibili in un settore chiave per vincere le nuove sfide che l’Unione deve affrontare, dai cambiamenti climatici, all’immigrazione, alla sicurezza. Secondo le proposte di riforma della Pac presentate dal Commissario Europeo all’agricoltura Phil Hogan potrebbero far perdere all’Italia circa 2,7 miliardi a prezzi correnti rispetto all’attuale periodo di programmazione. L’ ipotesi di riduzione dei fondi è stata bocciata dal Parlamento Europeo oltre che dagli stessi cittadini dell’Unione che per il 90% – sottolinea la Coldiretti – sostengono la politica agricola a livello comunitario per il ruolo determinante per l’ambiente, il territorio e salute secondo la Consultazione pubblica promossa dalla stessa Commissione europea. Ma – precisa la Coldiretti – preoccupa l’impatto negativo di questa riduzione di bilancio sui redditi degli agricoltori impegnati a garantire i migliori standard di qualità, sanitari ed ambientali. Occorre – continua la Coldiretti – mantenere il budget al livello attuale in prezzi costanti e garantire una più equa distribuzione delle risorse tra gli Stati superando gli squilibri che hanno caratterizzato il passato. Solo in questo modo – conclude Coldiretti – si potranno cogliere gli elementi positivi pur presenti nella proposta di Riforma che vanno dal maggiore sostegno ai giovani agricoltori all’importanza della sostenibilità, dall’attenzione al concetto di vero agricoltore fino al maggior peso del lavoro, anche familiare, e dei criteri socioeconomici per la ridistribuzione interna dei pagamenti diretti. Fonte: Ufficio Stampa Coldiretti