È forte la preoccupazione espressa dalla Confederazione Italiana Agricoltori Lombardia per le nuove procedure di assegnazione del gasolio agricolo che dal prossimo autunno entreranno in vigore Lombardia. La Regione ha comunicato che l’operatività delle nuove regole è stata differita dal 1° luglio al 1° ottobre 2016, ma nella sostanza nulla cambia. Con le norme in questione la presentazione della domanda di carburante agevolato e delle relative schede giustificative non sarà più inoltrata dai Caa (Centri di assistenza in agricoltura) in formato digitale, ma si ritornerà alla compilazione cartacea. Tutto questo porterebbe a una farraginosità della procedura e ad un allungamento dei tempi, tali da impattare negativamente sull’attività delle aziende agricole.
“Ci troviamo di fronte a procedure burocratiche che allungano i tempi in modo inaccettabile”, ha dichiarato Cia Lombardia in una lettera inviata all’Assessore all’Agricoltura Regionale Gianni Fava. “Presentazione telematica di domanda di assegnazione, con successiva consegna della copia cartacea della stessa all’UTR competente/Provincia di Sondrio entro i 10 giorni della chiusura del procedimento telematico; contestualmente viene rilascio da parte di UTR un protocollo della domanda cartacea presentata: solo a partire da tale data l’UTR predispone l’istruttoria di assegnazione, con una tempistica per la chiusura dell’istruttoria e rilascio del libretto che può variare fra i 10 e i 20 giorni lavorativi dalla data di protocollazione”.
Mentre con la procedura attuale, prosegue Cia Lombardia, l’agricoltore entra in possesso del proprio libretto del gasolio nel giro di pochi minuti, con le nuove regole agli agricoltori sarà impedito di avere tempi certi e veloci di rilascio del libretto per il prelievo del gasolio. Le aziende inoltre, ha aggiunto la Confederazione Italiana Agricoltori Lombardia, dovranno far fronte ad un ulteriore fattore di incertezza nella programmazione del proprio lavoro, laddove invece è necessario snellire il più possibile le procedure per permettere alle aziende di gestire i lavori agricoli a breve termine (soprattutto per imprese contoterziste). Inoltre dovrà aumentare il tempo dedicato ad una burocrazia che già è asfissiante e sottrae tempo al lavoro nella propria azienda. Peraltro, ha evidenziato Cia Lombardia, l’attuale procedura non ha nemmeno mostrato problematiche di forma o di sostanza: anche a seguito di controlli della Guardia di Finanza o di altri enti preposti, non risultano rilievi tali che inficino in qualche modo l’operato fatto negli ultimi anni con la procedura costruita a suo tempo e inserite nelle convenzioni fra CAA e DG Agricoltura. L’impressione, secondo Cia Lombardia, è che una scelta di questo tipo, contro corrente rispetto a quanto sta avvenendo a livello nazionale dove ci si sta avvicinando al modello lombardo, riporti la situazione a quanto avveniva anni fa, con tutte le problematiche e i disagi connessi.
Per questo, concludendo la sua lettera all’Assessore Fava, la Confederazione Italiana Agricoltori della Lombardia si è dichiarata disponibile a collaborare per una giungere ad una “soluzione di buon senso e che sia idonea per tutti”.
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