«FRODE ITALIANA SUL DEFLUSSO»
Chiò lancia la sfida: basta toglierci acqua per coprire gli inquinatori
Torniamo a parlare di acqua con il presidente della Confagricoltura Novara Giovanni Chiò (leggi la prima intervista QUI) perché con le elezioni europee alle porte il tema del deflusso ecologico è di estrema attualità. Su questo fronte Chiò si dichiara pronto, se non ci sarà un intervento di proroga, a denunciare la violazione della norma europea.
Cosa vuol fare?
La direttiva europea chiede ai Paesi di garantire la buona qualità dell’acqua, ma l’Italia, che ha acque inquinate, invece di depurarle e sorvegliare sugli scarichi ha pensato di diluirle, imponendo la riduzione dei prelievi. Assetano le campagne per nascondere le responsabilità degli inquinatori. E’ ora di farlo sapere a Bruxelles e ai cittadini.
Cosa dice la scienza?
Le sperimentazioni sono in corso, per capire come salvare capra e cavoli, cioè limitare i prelievi al livello che non impatti su flora e fauna dei corsi d’acqua. Ma passare, come si prevede dal 2025, da 17 metri cubi al secondo a 30 da rilasciare nei fiumi significa togliere irrigazione a 30.000 ettari. Ci giochiamo tutta la risaia novarese in un anno. Un sacrificio inutile: se non si depurano i reflui tra qualche anno dovremo rilasciare 100 metri cubi al secondo e così via… Bisogna fermarli.
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