L’industria risiera italiana è seriamente preoccupata per le notizie relative a un importante contingente tariffario che sarebbe concesso al Vietnam, come abbiamo pubblicato in http://www.risoitaliano.eu/riso-a-dazio-zero-dal-vietnam/. Il presidente dell’Airi Mario Francese (a sinistra nella foto grande, mentre parla con il presidente di Cia Lombardia Giovanni Daghetta) ha scritto il 10 luglio ai Ministri e Vice Ministri dell’Agricoltura (foto piccola: Maurizio Martina) e dello Sviluppo Economico, ai Presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, al Commissario Enr, ai Direttori DG Agricoltura e DG Trade della Commissione Europea e ai Presidenti delle organizzazioni agricole per esprimere «profondo disappunto nell’apprendere che la Commissione Ue starebbe per concludere l’accordo bilaterale con il Vietnam con l’intenzione di concedere un ulteriore contingente di 76.000 tonnellate di riso a dazio zero, di cui 30.000 di riso lavorato, 30.000 di riso lavorato profumato e 16.000 di riso semigreggio. Questa prospettiva alla quale potrebbero aggiungersi accordi nel breve periodo anche con la Thailandia e gli Stati Uniti e nel medio lungo periodo con l’India, aggiunge ulteriori preoccupazioni per il settore, avviato verso un irreversibile declino se non verranno ristabiliti dei dazi all’importazione dai PMA entro il prossimo autunno. Un eventuale contingente a dazio zero al Vietnam deprimerebbe ulteriormente i prezzi del riso indica comunitario, le cui superfici sono passate in pochi anni da 171 mila circa 95 mila ettari nella UE mentre nel nostro Paese la riduzione è stata ancora più accentuata passando da 70 mila a 32 mila ettari. La strategia della Commissione sta allontanando irreversibilmente i consumatori europei dal riso indica nazionale, di conseguenza è necessario e urgente fare pesare sui tavoli comunitari la ferma opposizione del nostro Paese a questa strategia che sta portando alla distruzione un settore che è uno dei vanti dell’agroalimentare nazionale». (13.07.2015)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.