Sarà stato il Riesling dell’Oltrepo oppure l’euforia della nomina appena incassata ai vertici dell’Airi, ma Mario Francese (a sinistra nella foto grande), ieri sera alla cena di gala offerta dall’Ente Nazionale Risi sulla terrazza del padiglione Cibus è Italia di Expo 2015, è parso particolarmente facondo. Soprattutto sulla legge del mercato interno. A lungo attovagliato con il presidente della Commissione agricoltura della Camera, Roberto Formigoni, che in Paolo Carrà ha salutato il «presidente commissario», Francese di è profuso in ben tre ringraziamenti pubblici verso il direttore generale dell’Ente Risi, Roberto Magnaghi, il quale avrebbe poi spiegato che la riforma della legge del 1958 risponde sia alla esigenza di semplificare il commercio del riso che di difendere le denominazioni delle varietà storiche, e poi ha detto: «Attraversiamo un periodo di luci e ombre – ha detto davanti ai 150 invitati – che potremo superare insieme agli agricoltori solo regolamentando l’assetto istituzionale del mercato. Dobbiamo impegnarci tutti insieme a costruire un progetto di lungo periodo che abbia al centro la qualità del prodotto». Poi, quasi a sorpresa, ha parlato delle varietà storiche, le uniche che secondo la legge in itinere potranno essere commercializzate con il loro nome: «si devono legare le denominazioni al territorio: l’Arborio dev’essere solo italiano». Un’affermazione che può apparire una concessione alla parte agricola, ancora perplessa sulla scelta di incasellare sotto pochi risi l’intero patrimonio varietale italiano e che chiede di tutelare maggiormente tale patrimonio. In realtà, la proposta di Francese – il cui gruppo industriale recentemente ha avviato una filiera produttiva del riso S.Andrea in Grecia – potrebbe preludere alla richiesta di una maggiore tutela dei brevetti e quindi rappresentare un ponte lanciato ai sementieri (critici sulla proposta di riforma), più che a tutto il mondo agricolo. Sulla stessa linea si starebbe muovendo in queste settimane l’Ente Risi. L’argomento, d’altronde, è di stretta attualità, visto che una recente sentenza avrebbe rivoluzionato la materia proprio in campo risicolo… Per la cronaca, alla cena di gala, il neopresidente dell’Airi è rimasto a lungo attovagliato con il presidente della Commissione Agricoltura del Senato Roberto Formigoni, dove è appena stato approvato il collegato agricolo in cui è inserita la delega al governo per la riforma del settore, e al viceministro delle politiche agricole Andrea Olivero, grande sostenitore della nuova legge. Nel gruppo, anche Angelo Zucchi, ex deputato pavese, molto addentro alle questioni risicole in quanto capo della segreteria del Mipaaf. (23.05.2015)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.