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FERRERO, ROLFI E I SOLDI DEGLI AGRICOLTORI

da | 24 Dic 2018 | NEWS

Anche l’Assessore piemontese Giorgio Ferrero, come il suo collega lombardo Rolfi, suona la grancassa sugli aiuti erogati agli agricoltori. Sono entrambi in buona compagnia, visto che prima di loro avevano rivendicato i propri meriti il Ministro e l’Agea. Nel caso piemontese, la Giunta ci fa sapere che nel 2018 per i bandi il PSR del Piemonte sono stati pagati 196 milioni di euro. «Una cifra annua molto elevata, la più grande da quando esistono i programmi di sviluppo rurale, dal 2000, oltre il record del 2015. Se ad essi si sommano anche i 20 milioni che in questi giorni dovrebbero essere pagati per la misura sulla banda ultra larga, il risultato è ancora superiore» recita una nota, cui Ferrero aggiunge questo commento: «Grazie allo sforzo corale degli uffici abbiamo raggiunto un risultato molto importante. Ancora più significativo se si pensa al ritardo con cui siamo partiti per il cambio di amministrazione nel 2014. Sono dati che ci pongono in alto nella classifica delle Regioni italiane per spesa erogata».

Sbloccata la riserva

L’ottimo risultato – sottolinea la Regione – ha permesso anche di sbloccare la riserva di performance, (64 milioni) il che rende totalmente spendibile l’intero PSR. Dall’inizio sono stati infatti pagati 335 milioni, oltre il 31% del budget, 1,078 miliardi. Un dato che ci colloca percentualmente al 7° posto, a una incollatura dall’Emilia Romagna, con sopra solo il Veneto, la Calabria e la Sardegna tra le grandi regioni italiane per dotazione di risorse. Ferrero (foto grande) fa notare che «questa mole importante di risorse ha permesso di finanziare gli impegni agro-ambientali sul 20% della superficie agricola utilizzata e ha consentito l’insediamento di oltre 800 giovani agricoltori, oltre ad aver permesso a 2000 aziende di ammodernare e innovare la propria struttura produttiva. Mi sembrano risultati molto importanti, che aiuteranno il settore a crescere e a innovarsi per stare al passo con le sfide dei prossimi anni».

Il nostro commento

Ci tocca commentare come nel caso lombardo con una punta di scetticismo, fermo restando che quelle del Piemonte non sono promesse ma risultanze. Il punto però è sempre lo stesso: come mai, se tutto funziona così bene, l’erogazione degli aiuti – legittimi e dovuti, non “concessi”  – è ogni anno così lenta da esasperare gli agricoltori? Come mai il sindacato non svolge – tranne qualche raro caso – la funzione di gendarme sui soldi degli agricoltori, affinché le erogazioni del dovuto siano più certe e veloci? Come mai quando Risoitaliano fa notare un ritardo non si adontano solo le Regioni, il che ci starebbe (non contestiamo di certo il diritto di Ferrero, Rolfi e compagni di fare la loro parte, anche quando si tratta di “risparmiare”) ma si indispettiscono i sindacati che tacciano Risoitaliano di impicciarsi di quel che non lo riguarda? Già, come mai? Autore: Paolo Viana

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