L’assessore all’agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero, insieme al dirigente del settore agricoltura Moreno Soster, ha incontrato oggi i vertici del movimento di protesta #ildazioètratto. E’ il primo riconoscimento ufficiale del movimento ormai composto da centinaia di risicoltori italiani. Questo è il comunicato emesso dal movimento: «L’Assessore ed i rappresentati del movimento si sono ritrovati concordi su alcuni punti:
1) È stata ribadita la necessità di richiedere parallelamente: la clausola di salvaguardia e l’etichettatura obbligatoria del prodotto con indicata l’origine di coltivazione;
2) Necessità di RISTRUTTURARE l’intero settore risicolo;
3) Gli assessorati all’agricoltura delle Regioni hanno richiesto il Tavolo della Filiera Risicola durante la giornata di ieri a Bologna, per la quale si attende la convocazione;
4) Dovranno essere richiesti alle industrie i dati dell’import del riso proveniente dalle altre Nazioni. Ferrero esprime una considerazione a riguardo: le importazione dall’estero potrebbero essere la causa del ribasso del prezzo del riso italiano?
5) È necessario sensibilizzare sia la grande distribuzione sulla commercializzazione del solo e vero riso italiano, sia i CONSUMATORI;
6) L’ Assessore all’Agricoltura richiede che i prezzi ritornino velocissimamente dignitosi e giustamente remunerativi;
7) L’Assessorato è disponibile all’appoggio delle varie tematiche e dei punti di interesse del movimento pertanto: #ildazioètratto e la Regione Piemonte si impegnano reciprocamente ad aggiornarsi SETTIMANALMENTE su ogni tematica inerente il contesto;
8) Si rimarca la necessità di rimanere trasversali sia dal punto di vista sindacale, sia dal punto di vista politico;
L’Assessore Ferrero e il suo staff sono rimasti profondamente stupiti dal fatto che l’agricoltore debba comunicare i dati dei quantitativi di superficie per varietà coltivati, la produzione finale e le eventuali rimanenze all’Ente Risi, mentre al medesimo non sono rilasciati i dati delle industrie. La sorpresa maggiore è stata quando è venuto a conoscenza della possibilità di cancellazione dell’azienda e quindi dell’impossibilità di vendita del prodotto qualora non produca tale documentazione nei tempi previsti».