La filiera del riso sta discutendo la riforma della legge del 1958. In ballo un mercato nazionale da un milione di tonnellate… Inizia così il comunicato stampa emesso poco fa da Confagricoltura. Sancisce che l’accordo sulla bozza di riforma tiene nei suoi contenuti generali ma è ancora da perfezionare sul piano tecnico. «Carnaroli, Arborio, Volano, Vialone Nano, Baldo, Roma, Sant’Andrea, Ribe, Thaibonnet, e tanti altri nomi che hanno fatto la storia e la fortuna della risicoltura italiana negli ultimi 60 anni: sono queste le varietà di riso di cui la nuova legge per il commercio interno dovrà disciplinare e tutelare sul mercato italiano. Lo segnala Confagricoltura ricordando che è tutt’ora in corso tra le organizzazioni della filiera un intenso dibattito sulla riforma della legge n. 325 del 1958. Un processo lungo e non scontato che necessita di tempo per valutare adeguatamente tutte le conseguenze che le scelte tecniche possono avere sugli equilibri di mercato – commenta Giuseppe Ferraris (foto piccola), presidente della Federazione nazionale risicoltura di Confagricoltura –. Non è facile sostituire una legge quadro che da quasi sessant’anni regola il mercato e la vendita del riso al consumatore, ma nel tempo sono emerse nuove esigenze e opportunità, per i risicoltori e per l’industria risiera. Su molti aspetti si è trovato un accordo, ma ci sono ancora alcuni complessi nodi da sciogliere. In particolare sulla disciplina delle denominazioni di vendita delle varietà tipiche dei risi lunghi italiani, dal Carnaroli all’Arborio, al Ribe, al Roma, tanto per citarne alcune tra quelle più presenti sulle confezioni in commercio». (23.07.14)
L’ACQUA DI OVEST SESIA NON COSTERÀ DI PIÙ
L’approvazione del bilancio di assestamento e il bilancio di previsione senza alcun aumento della tariffa sull’acqua.