Il caso del pirogassificatore di Gifflenga arriva a Montecitorio. A portarcelo è il deputato piemontese Mirko Busto (nelle foto): «Poche ore fa alla Camera dei deputati sono stati ratificati gli Accordi di Parigi sul clima. Il voto favorevole arriva con un anno di ritardo – racconta – per colpa di un governo poco lungimirante e accomunato da forti interessi alle lobby delle fonti fossili (petrolio, carbone etc). Cambiamento climatico e inquinamento dell’aria sono due facce della stessa medaglia. Già oggi, secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la nostra Pianura Padana risulta tra le aree più inquinate d’Europa». Per questo, dichiara, «anche nel Biellese dobbiamo fermare il “far west” dell’energia e far prevalere il buon senso e la tutela di ambiente e salute pubblica. Siamo contrari, ad esempio, al progetto a Gifflenga nel Cossatese di un impianto che brucerebbe plastica per ricavare olio minerale. Un progetto poco trasparente e su cui la stessa azienda non è stata in grado di fornire tutte le spiegazioni richieste dagli enti locali. Come cittadini pretendiamo spiegazioni: spesso questi impianti hanno dimostrato di essere solo pretesti per richiedere incentivi statali, senza portare vera innovazione».
Il caso del pirogassificatore è stato sollevato anche da Risoitaliano in passato, a seguito delle denunce di Busto, che ha lanciato anche una petizione per fermare questo progetto. Il pirogassificatore dal punto di vista normativo e legale è considerato come un inceneritore che funziona in due stadi: prima i rifiuti vengono riscaldati per produrre del gas (syngas) che poi vene bruciato per produrre energia. «Ad oggi non esiste alcuna garanzia circa una minore tossicità delle emissioni generate da impianti di combustione di questo tipo rispetto ai tradizionali inceneritori. Il pirogassificatore, oltretutto, a fronte di una maggiore complessità costruttiva, pare offrire minore affidabilità e sicurezza e maggiori rischi nella realizzazione e nella gestione» osserva il deputato del M5S, che in quest’azione politica intende difendere anche il valore del riso Dop di Baraggia. Al momento, il progetto del pirogassificatore attende il via libera del ministero dello sviluppo economico.