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FAVA: RITARDI PAC SOLO PER COLPA DEL MINISTERO

da | 2 Lug 2015 | NEWS

SRA

fava-300x224«Non è possibile procedere all’anticipo della Pac, perché manca la base di calcolo sui cui determinare gli importi da erogare né, tantomeno è possibile determinare un valore medio regionale sia perché il calcolo del titolo e la relativa assegnazione compete al livello nazionale sia perché il complesso quadro normativo comunitario e nazionale ha introdotto talmente tanti elementi nuovi che determinare un valore partendo dallo storico è oggettivamente un azzardo e può arrecare conseguenze di grande incertezza anche sul profilo della legittimità». Così l’assessore all’Agricoltura della Lombardia Gianni Fava ha risposto oggi al presidente regionale di Confagricoltura Matteo Lasagna in merito alla richiesta che il sindacato agricolo aveva avanzato in merito all’anticipo della Pac.Lo riferisce una nota dell’assessorato lombardo.

Un diniego, quello di Fava, che si scontra con quanto fatto dal 2010 al 2014 proprio da Regione Lombardia, unica realtà in Italia ad anticipare a 31mila agricoltori del territorio i contributi della Pac, con 5-6 mesi di anticipo rispetto alle tempistiche standard dell’Unione europea. L’anno scorso, in particolare, l’anticipazione della Pac ha riguardato il 70% del premio, aumentato sino al 90% per le aziende del Mantovano colpite dal sisma e anche quest’anno la giunta lombarda, su proposta dell’assessore Fava, aveva manifestato l’intenzione di anticipare gli aiuti agli agricoltori, nonostante i pesanti tagli al bilancio regionale causati dal governo centrale. «La nuova Pac – spiega Fava – ha introdotto rilevanti modifiche sia in materia di natura giuridica dei soggetti beneficiari che di strutturazione dei nuovi titoli di pagamento. Spetta al ministero dell’Agricoltura e ad Agea procedere al calcolo e all’attribuzione dei titoli agli agricoltori». Tuttavia, puntualizza l’assessore lombardo, «ad oggi nulla è pervenuto e, malgrado la Lombardia abbia chiuso nei tempi stabiliti la raccolta della Domanda Unica, non è dato sapere neanche a livello previsionale quando l’agricoltore avrà contezza del titolo assegnato».

«L’inefficienza dello Stato – prosegue Fava – ricade anche su coloro che come Regione Lombardia, hanno fatto ogni sforzo per garantire l’acquisizione delle domande nei tempi». Nessuna responsabilità, dunque, della Regione. «Le domande degli agricoltori lombardi sono complete di ogni dato utile al calcolo dei titoli; nel resto d’Italia mi risulta che così non è e anche la risposta del Ministro Martina in audizione alla Camere di qualche giorno fa non ha aggiunto elementi di certezza». Gli agricoltori corrono il rischio, «continuando con questi ritardi, di non potere usufruire dell’anticipazione ordinariamente prevista dal Regolamento comunitario per il prossimo ottobre». (02.07.2015)

PAGANINI SOTTO L’ALBERO

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L’offerta, nonostante un aumento nell’investimento di superficie del 37,6%, in seguito all’inserimento in griglia di Paganini, è in difetto

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