Dopo l’alluvione del 2 e 3 ottobre che ha colpito Piemonte e Lombardia è il tempo della conta dei danni. Tra le coltivazioni colpite non solo riso ma anche mais, soia, colza, sorgo, prati, noccioleti, coltivazioni orticole in pieno campo e sotto serra, vivai, grano saraceno.
In Piemonte, tutte le province hanno patito la furia del maltempo, in modo particolare le aree risicole tra il Casalese in provincia di Alessandria, Vercelli e il Basso Novarese. Facciamo il punto con Confagricoltura Piemonte.
Alluvione in Piemonte: i dati di Confagricoltura Piemonte parlano chiaro
«I dati rilevati dalla nostra rete di tecnici» precisa Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, «riferiscono di circa 2.850 ettari di superficie alluvionata, per una mancata produzione di oltre 8,6 milioni di euro».
Ai danni sul raccolto, spiega Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte, «si dovranno sommare le spese per l’asporto dei detriti, la bonifica dei terreni e il ripristino della fertilità del suolo, oltre alle spese per il livellamento dei campi, per lo scavo dei fossi e dei canali di gronda, per la riparazione o sostituzione degli impianti di irrigazione e della viabilità interpoderale. A questi costi si aggiungeranno quelli causati alle strutture: la furia del vento ha scoperchiato fabbricati, magazzini e serre, con danni pesantissimi» Autore: Milena Zarbà
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