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FANTASMI BIRMANI IN LOMELLINA

da | 4 Gen 2015 | NEWS

de-agostino«Il riso italiano dovrà guardarsi dalle importazioni birmane, oltre che da quelle cambogiane. Il problema è sollevato da Paolo Carrà, presidente dell’Ente nazionale risi, che di recente a Castello d’Agogna ha incontrato il presidente della Birmania, Thein Sein…» Inizia così un servizio di Umberto De Agostino (foto piccola) sulla Provincia Pavese di oggi, che tasta il polso della risicoltura lomellina. Scoprendo che è preoccupata. A ragione. Aleggia infatti sulle terre del riso il fantasma del pericolo giallo: «Nel periodo 2009-2014 la Cambogia ha aumentato le esportazioni verso l’Unione europea, dove la produzione lomellina e pavese è leader, da 6mila a 255.600 tonnellate (+ 4.200%), ma la Birmania ha aumentato del 400% le esportazioni nella Ue nelle ultime tre campagne commerciali, passando da 36mila a 141mila tonnellate» scrive il giuornalista, che riapre il caso della visita di Stato – segretissima, finché non è stata rivelata da Risoitaliano.eu – con il diretto interessato: «Il presidente birmano – spiega Paolo Carrà a De Agostino – era a Milano per un incontro con altri capi di Stato: noi lo abbiamo invitato a Castello d’Agogna, dove gli abbiamo manifestato le preoccupazioni sulle importazioni dal Sudest asiatico. Siamo fiduciosi, anche perché il ministro del Commercio della Cambogia ha dichiarato che il suo Paese deve diversificare le esportazioni di riso e non concentrarsi solo sull’Europa». L’articolo, in edicola oggi, parla anche del dossier governativo e delle preoccupazioni di Copa Cogeca. (04.01.15)

PAGANINI SOTTO L’ALBERO

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L’offerta, nonostante un aumento nell’investimento di superficie del 37,6%, in seguito all’inserimento in griglia di Paganini, è in difetto

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