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FACCIAMO CHIAREZZA SULL’ALLARME BRUSONE

da | 14 Ago 2023 | NEWS

brusone
Facciamo chiarezza sul Servizio di allerta “Brusone del riso”, riproposto quest’anno dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, con un nuovo coordinatore, la società Ires, al posto dell’Ente Risi. (Documento sulle nuove varietà)

OBIETTIVO BOLLETTINO BISETTIMANALE

L’obiettivo è la produzione di un bollettino bisettimanale di avviso sulle condizioni di rischio di sviluppo della malattia sul territorio piemontese. Gli strumenti sono come negli anni scorsi un monitoraggio aeromicologico di campo. Quest’ultimo quantifica giornalmente le spore infettive aerodisperse. A questa si aggiungono:
  • un monitoraggio agrometeorologico attraverso l’impiego dei dati rilevati da 7 stazioni di rilevamento afferenti alle Rete Agrometeorologica della Regione Piemonte;
  • la sorveglianza fitopatologica, sia nelle coltivazioni del territorio, sia in campi spia appositamente allestiti;
  • l’elaborazione dei dati;
  • l’applicazione del modello epidemiologico previsionale (SiRBInt, Simulation of Rice Blast Interaction) necessario per segnalare i momenti caratterizzati dalle condizioni meteorologiche più predisponenti la malattia.

MONITORAGGIO ESTESO A 7 AREE RISICOLE

Da quest’anno il monitoraggio è esteso a 7 aree risicole selezionate in modo da garantire la completa copertura del territorio risicolo delle province di Alessandria, Novara e Vercelli. Il servizio per il biennio 2023 e 2024 è affidato a IRES S.r.l.  Il lavoro si avvale della collaborazione con la Fondazione Agraria Novarese e in raccordo con l’Ente Nazionale Risi.
Informazioni che la Regione Piemonte ha divulgato dopo molte nostre sollecitazioni. Informazioni che possiamo approfondire grazie alla disponibilità del coordinatore del progetto. Costui è il presidente di Ires, Massimo Biloni. Massimo Biloni ha accettato di rispondere alle domande di Risoitaliano.eu.

OBIETTIVI ED EVOLUZIONE RECENTE DEL SERVIZIO

Cosa è cambiato nella organizzazione del servizio?
Il Progetto Brusone, iniziato a Vercelli nel 2009 e promosso dalla Regione Piemonte dal 2017, ha avuto il suo decorso regolare anche nel 2013. Il servizio fornisce il suo importante aiuto ai risicoltori piemontesi. L’unica differenza nel 2023 è l’assegnazione del ruolo di coordinamento a IRES. Quest’ultimo si occupa del funzionamento del modello di simulazione delle infezioni di brusone in collaborazione con la rete di captaspore e di campi spia.
Ente Risi continua il suo importante ruolo di interfaccia con gli agricoltori con l’invio costante degli sms, molto apprezzati dagli utenti finali. Nel 2023 l’areale interessato dal monitoraggio si è esteso oltre che a Vercelli e Novara anche nel Casalese in provincia di Alessandria.

PROCEDURE E FONTI DI INFORMAZIONI

Com’è organizzata la raccolta dei dati?
I bollettini si basano su 3 fonti di dati:
  • il modello matematico SiRBInt, sviluppato dal sottoscritto e presentato in diverse testate scientifiche e in congressi internazionali;
  • le osservazioni microsporologiche effettuate da Marinella Rodolfi, docente presso l’Università di Pavia ed esperta micologa del riso, supportata dalle agronome Nicoletta Mazzini e Greta Masserano;
  • le rilevazioni in campo effettuate su campi parcellari gestiti da IRES con personale tecnico specializzato.

TRE FONTI DI DATI PER L’ALLARME BRUSONE

Quanto sono affidabili le informazioni che diffondete?
Il Progetto Brusone ha una solidità ormai riconosciuta. Il progetto dura dal 2009 e nel 2023 è al suo 15° anno di realizzazione. La solidità è data proprio dal confronto di 3 fonti di dati molto robusti.
Il modello è in grado di fornire previsioni sull’arrivo di spore di Pyricularia. Queste ultime derivano dalle osservazioni microscopiche in grado di fornire un dato inconfutabile sull’attuale situazione sporologica unitamente alle osservazioni in campo. Le osservazioni in campo forniscono informazioni su attacchi già avvenuti in passato e non per questo meno pericolosi nel formare nuove fonti di infezione.
Il continuo confronto delle 3 fonti di dati permette di fornire stime molto attendibili sui rischi di attacco di brusone e mal del collo.

UNA SCALA DA 0 A 3 PER L’ALLARME BRUSONE

Come consiglia di leggere i dati?
Da quest’anno il bollettino è ampliato con l’inserimento di una scala colorata per fornire al lettore un segnale immediato di allerta. A ciò si aggiunge un commento sintetico che fornisce una spiegazione in poche righe della situazione in atto. L’agricoltore che legge il bollettino può cercare la stazione più vicina alla propria azienda e decidere grazie al valore di rischio (da zero a 3), alla scala colorimetrica e al commento sintetico cosa è meglio fare.
Se il valore è zero, è meglio non intervenire ma aspettare in modo da evitare trattamenti inutili che possano invece servire in un secondo momento. Quando il valore è 1 occorre mettersi in allerta in presenza di varietà molto sensibili, oppure in terreni molto leggeri o concimati eccessivamente. Se il valore è 2 allora è probabile che serva fare il trattamento fungicida, da escludere solo in presenza di varietà molto resistenti e di terreni forti che tollerano i lievi attacchi di brusone.
Per il rischio 3 occorre nel giro di pochi giorni eseguire il trattamento, escludendo solo i pochissimi casi in cui si conosca l’estrema resistenza al brusone della varietà o l’assenza di brusone nella zona (ad es. nuove aree mai coltivate a riso).
I BOLLLETTINI DELL’ALLARME BRUSONE SONO INVIATI SISTEMATICAMENTE AGLI ISCRITTI AL SERVIZIO GRATUITO WHATSAPP. PER ISCRIVERSI E’ SUFFICIENTE COMPILARE IL FORM IN HOME PAGE CHE RIPRODUCIAMO SOTTO
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