Si dicono cose, si vedono persone… La sensazione è che il mondo del riso non sappia come affrontare il nodo Expo e nel frattempo ne parli tanto senza dire nulla. La notizia, divulgata dalla Coldiretti di Novara, sul rischio che il riso italiano sia escluso dagli spazi espositivi più importanti della manifestazione è stata accolta da un coro di silenzi. In compenso, si continua a discutere su quanto sarà importante l’esposizione. “Occasione unica”, “vetrina delle eccellenze”, “momento strategico” sono le espressioni più usate dai politici ma non sembra che il riso italiano avrà un posto in prima fila. Tant’è vero che al recente seminario sull’Expo, promosso dai rappresentanti di Padiglione Italia a Vercelli, c’erano il Piemonte e la Lombardia, con la Liguria e la Valle d’Aosta, ma non c’era il Veneto e si è parlato solo marginalmente del riso, a proposito di una sua collocazione negli spazi dedicati alle città d’arte. Un po’ pochino, se si vuole catturare l’attenzione di milioni di visitatori su un prodotto che si suole definire d’eccellenza e che invece dovrà accontentarsi, se saranno confermate le indiscrezioni, di qualche comparsata negli stand regionali. Questo, malgrado la Regione Piemonte, solo alcuni mesi fa, sostenesse che avrebbe gestito il cluster del riso e le Camere di commercio delle province risicole siglassero un patto d’acciaio per non perdere questa “occasione imperdibile”. Appunto. (12.11.13)
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost