Agronomi, tecnici ed agricoltori sono stati impegnati a fondo in una “due giorni” di aggiornamento, studio ed esercitazione pratica che si è svolta il 5 e 6 dicembre presso il Centro Ricerche dell’Ente Risi di Castello d’Agogna (Pavia) nell’ambito del Progetto TOPPS-PROWADIS (Train Operators to Promote Practices and Sustainability – to Protect Water from Diffuse Sources) coordinato per l’Italia dal DISAFA dell’Università di Torino. Le giornate formative hanno riguardato rispettivamente le buone pratiche per la mitigazione del rischio di deriva ed inquinamento puntiforme legate all’uso di prodotti fitosanitari (giornata curata dal prof. Paolo Balsari) e le buone pratiche per evitare la contaminazione di corpi idrici dovute a percolazione e ruscellamento (giornata curata dai proff. Francesco Vidotto ed Aldo Ferrero).
L’attività formativa della “due giorni” TOPPS (un progetto internazionale che ha per scopo la formazione degli operatori “intermedi” e quindi tecnici di campo, rivenditori di attrezzature e di prodotti fitosanitari) è stata strutturata su lezioni in aula svolte nel corso della mattinata ed una parte pratico-dimostrativa realizzata nel pomeriggio. La giornata dedicata alla mitigazione del rischio legato a deriva e a fonti di inquinamento puntiforme ha consentito di fare il punto sull’evoluzione normativa derivante dalle dir. 127/2009 e 128/2009 (quest’utima in particolare recepita in Italia attraverso il PAN attualmente in fase di revisione).
Nella giornata del 5 dicembre il prof. Balsari ha illustrato sia gli strumenti informatici di supporto decisionale (applicativo EOS per la valutazione della conformità delle irroratrici rispetto alla normativa, e applicativo Drift Evaluation Tool per la valutazione delle condizioni operative in modo da regolare l’attrezzatura in funzione della massima riduzione della deriva e dispersione dei prodotti distribuiti), che le soluzioni operative per ottenere i migliori risultati.
Se molto si può fare per contenere la percentuale della miscela fitosanitaria irrorata che finisce “fuori bersaglio” a causa della deriva, moltissimo si può fare per eliminare le dispersioni “puntiformi” che si possono originare in fase di preparazione della miscela fitosanitaria oppure in fase di lavaggio dell’attrezzatura a fine lavoro. Per ridurre la dispersione diffusa originata dalla deriva della miscela in fase di distribuzione, molta attenzione deve essere riservata alla corretta scelta degli ugelli. Essi dovrebbero essere individuati in funzione dello specifico trattamento da effettuare (andando dagli ugelli a specchio per i trattamenti con prodotti antigerminello di pre-emergenza fino a quelli a doppio ventaglio a iniezione d’aria per trattamenti in cui è presente una vegetazione sviluppata), provvedendo all’idonea taratura dell’irroratrice per ogni specifico allestimento adottato. Attenzione andrà pure riservata alla corretta velocità di avanzamento del cantiere di lavoro, al più idoneo volume di acqua da utilizzare come veicolo, ed all’altezza della barra rispetto al bersaglio.
In fase di preparazione della miscela fitosanitaria, ma anche in quella preliminare di trasporto degli agro-farmaci, si dovrà porre attenzione ad evitare contaminazioni accidentali dell’operatore e dell’ambiente: a questo scopo sono disponibili diverse soluzioni operative, in molti casi già presenti sulle attrezzature in uso, in altri facilmente applicabili con opportuni kit di aggiornamento. Infine si dovrà porre massima attenzione alle operazioni di lavaggio (sia interno che esterno) delle attrezzature per eliminare le fonti di inquinamento “puntiforme” cui si attribuisce gran parte del rischio di contaminazione di corpi idrici superficiali e profondi. Anche in questo caso sono disponibili diverse soluzioni pratiche per le quali tuttavia non è semplice ottenere incentivi all’installazione.
Nella giornata del 6 dicembre il prof. Vidotto ed il prof. Ferrero hanno illustrato l’importanza delle tecniche per ridurre i rischi di contaminazione diffusa da erosione e ruscellamento. Rischi presenti non solo su terreni declivi, ma anche su quelli pianeggianti, specie in presenza di significative movimentazione dell’acqua di irrigazione. Per questo sono opportune particolari attenzione in fase di gestione dell’acqua di sommersione in risaia. Alcuni accorgimenti molto pratici possono consentire di valutare la tessitura del terreno ed adottare alcune misure di gestione e mitigazione del rischio. Il prof. Ferrero in particolare ha evidenziato le modalità per la gestione integrata delle problematiche legate alle erbe infestanti, in modo da ridurre il fabbisogno di prodotti fitosanitari per il loro controllo. In risaia in particolare possono essere utili alternanze di semina a file e semina in acqua, oppure la tecnica della sommersione invernale che sembrerebbe avere effetto per ridurre la “banca semi” di alcune infestanti. Materiale informativo sull’attività TOPPS è disponibile su http://www.topps.unito.it/ . Autore: Marco Sassi