Eugenio Gentinetta, noto breeder e padre, tra l’altro, del Cammeo, analizza la campagna semine di quest’anno: “Le semine del riso si sono concluse da pochi giorni e i rumors sono inquietanti. Iniziano a vedersi numerose camere a riso seminate con il supporto di teli pacciamanti dove viene adottato il metodo biologico, il che non rappresenta certamente un dato negativo. Da quanto si può vedere – forse – si sta seguendo la strada giusta, evitando escamotage fastidiosi.
Il problema riguarda, ancora una volta, l’orientamento varietale: sembra che anche quest’anno il gruppo dei risi tondi, prevalentemente Clearfield, riconfermi gli investimenti degli anni precedenti. Si tratta, com’è noto, dei risi a maggior rendimento ma anche meno redditivi e tuttora in pieno trend ribassista.
Nei Lunghi A da parboiled si parla invece di una contrazione importante per tutte le varietà che non hanno una evidenza specifica. Nel caso di Augusto, per il secondo anno, la diffusione è più limitata delle attese; ricordiamo che assieme a Nemesi CL questa varietà presenta prezzi di mercato superiori alle varietà da interno. Un caso a parte è Cammeo, riso dalle elevate performance produttive e con elevata resa alla lavorazione, che ha conquistato il mercato della Turchia e Medio Oriente, e dopo un periodo di incertezza, conferma l’ettarato dell’ultimo anno. Anche quest’anno, per contro, potremmo vedere il Sant’Andrea soccombere a favore della varietà Gloria, più facile da coltivare e molto ricercata dal mercato tedesco.
Per il Gruppo Roma e similari si confermerebbero le semine dell’anno passato, con superfici investite importanti, in grado di appesantire il mercato già saturo. Il riso da mercato interno farebbe anche nel 2017 la parte del leone: il gruppo Arborio e similari, trainato da Volano, conferma le superfici dell’anno scorso, mentre il gruppo Carnaroli incrementa ed estende l’areale di coltivazione. Una crescita che riguarda anche gli indica, ma non a sufficienza per le richieste dell’industria e per il mercato Europeo. Purtroppo, non si è voluto spostare l’aiuto accoppiato su questo gruppo inflazionando alcune tipologie di risi japonica.
Quanto al raccolto 2017 voglio ricordare che – semine a parte – i risi per il mercato interno risentiranno della non disponibilità del principio attivo Triciclazolo. Pertanto potremmo aspettarci una riduzione della produttività delle varietà storiche Carnaroli e Arborio – e aggiungerei anche Vialone nano – compensata in parte dalle nuove costituzioni decisamente più resistenti alla Pyricularia. Infine un ultimo rumor: sembra che manchino all’appello 13.000 ettari di risaia, pari a un milione di quintali, un dato che potrebbe rinvigorire il mercato”. Autore: Eugenio Gentinetta.