La propagazione di infestanti nei letti dei fossi rende sempre più dispendiosa e difficile la manutenzione dei canali e sempre più complessa anche la gestione delle acque irrigue. Lo confermano Roberto Isola e Alberto Lasagna del consorzio Est Sesia, i quali sottolineano questo problema ma ne aggiungono anche altri al nostro ragguaglio delle criticità di questa stagione irrigua. Eccoli: «Il progressivo diffondersi tra i risicoltori della semina interrata ha cambiato le necessità e le dinamiche idriche nelle nostre zone causandoci problematiche nella gestione e modificando l’andamento delle irrigazioni. Oggi si verifica uno scarico di ingenti quantità d’acqua fino anche a metà giugno, con una successiva richiesta di portata, aggravata in questa campagna dal livellamento agronomico causato dalle piogge primaverili che hanno costretto gli agricoltori a concentrare le lavorazioni tutti nello stesso periodo, finendo anche per avere bisogno dell’acqua in contemporanea. Il periodo di sommersione e/o bagnatura del riso in asciutta, inoltre, coincide con le bagnatura del mais aumentando ulteriormente le richieste degli utilizzatori e rendendo impossibile, da parte dei Consorzi irrigui, la soddisfazione piena di tali bisogni».
Entrando specificamente nella gestione del comprensorio, va detto che «è strutturato per un uso progressivo e, da sempre, prevede l’utilizzo sia delle portate derivate dai fiumi che l’uso delle così dette acque interne, cioè quelle che si originano dal recupero delle acque di colatura e dalla rete dei fontanili. Esse rappresentano il 30% della nostra disponibilità totale. Nonostante le piogge del mese di aprile e di maggio vi sono torrenti, come l’Agogna o il Terdoppio, che, cessato l’effetto delle piogge, sono alimentati soltanto da acque di questo tipo e stanno risentendo fortemente della loro mancanza. La loro assenza è legata al livello della falda sotterranea che, a causa di un inverno povero di precipitazioni, solo in parte compensate dalle piogge di aprile e maggio, e della posticipazione delle irrigazioni, è inferiore rispetto a quanto riscontrato negli scorsi anni a parità di condizioni idrometriche» dichiarano i tecnici.
Attualmente tutti i canali derivati dai principali fiumi (Po, Dora Baltea e Sesia) derivano le portate massime concesse ma la scarsità di colature e riproduzioni determina, purtroppo, una riduzione media del 25%. Altro dato, seppur marginale, è l’incidenza del vento di queste settimane che, in minor parte, costituisce ulteriore negatività; esso asciuga più velocemente le colture e ne abbatte il punto di rugiada, aumentando il fabbisogno idrico delle colture stesse. «Nonostante queste criticità, ad oggi i canali sono pieni e i nevai sono abbondanti e robusti dai 2400 m in su, cosa che ci permette di ben sperare per la restante parte della campagna, anche se delle temperature troppo basse ( quelle registrate fino ad oggi sono inferiori alla media) potrebbero frenarne lo scioglimento causando deficit e, più in generale, non possiamo prevedere gli eventi metereologici se non con un orizzonte settimanale. Anche il Lago Maggiore presenta un livello alto per il periodo e i fiumi si presentano ben forniti, con una situazione però già più instabile per il Sesia, calato negli ultimi 10 giorni essendo legato al regime dei torrenti prealpini. La situazione idrometrica del Po e della Dora Baltea allo stato invece è, non di poco, sopra la media del periodo» è il commento conclusivo dell’Est Sesia. Autore: Ezio Bosso