Quello che si sta concludendo è stato un «anno molto bizzarro, con un’estate meteorologica praticamente assente, con temperature sotto le medie e con abbondanti, continue e diffuse precipitazioni». E’ l’incipit dell’analisi del raccolto pubblicata dal Servizio Tecnico dell’Ente Risi su Il Risicoltore di Novembre. I tecnici dell’Ente pubblico economico non si sbilanciano, parlano di «variabilità» ma non forniscono molti numeri. Confermano le indicazioni fornite da Risoitaliano in questi mesi – desunte dalle testimonianze raccolte in diretta tra i risicoltori – circa il fatto che le varietà più sensibili alle basse temperature verificatesi dopo il 15 agosto, come Volano e Carnaroli, hanno subito contraccolpi più pesanti nella fioritura e in termini di attacchi di mal del collo. Nel Nordest, segnalano la tenuta del Cammeo «con rendimenti medi più che soddisfacenti». I tecnici non sono catastrofisti: prevedono per quell’area produzioni “in linea” con il 2013, anche se confermano la presenza di «maturazioni incomplete delle cariossidi, oltre a fenomeni di sterilità fiorale o mal del collo manifestatesi a macchia di leopardo». Idem in Sardegna dove il mal di collo ha funestato gli indica. In Lombardia: «nelle varietà destinate al mercato interno diffuse in questo areale si segnalano cali di produzione a volte rilevanti, dovuti a presenza di aborto fiorale e colatura apicale, ma principalmente ai danni causati dalle malattie fungine, tra cui il brusone è sicuramente la più presente e dannosa. La produzione è molto altalenante, alcuni appezzamenti danno buone produzioni alternate ad altri con produzione scarsissima. Varietà più “rustiche” come Baldo e S. Andrea hanno risentito meno dei danni provocati dalle temperature non ideali che si sono verificate nella fase riproduttiva delle coltivazioni. Le varietà a ciclo più lungo del gruppo merceologico lungo B (quasi interamente legate alla tecnologia Clearfield©) seminate nella prima quindicina di aprile confermano nelle zone lombarde e per le prime raccolte, i dati produttivi dello scorso anno. In generale per le varietà seminate ai primi di aprile le performance produttive si avvicinano a quelle dello scorso anno, avendo goduto anche di ottime condizioni climatiche nel momento della accolta, mentre per le varietà seminate intorno alla metà di maggio, gli agricoltori lamentano una perdita produttiva. Situazione simile anche in Lomellina dove sono coltivate varietà appartenenti a diversi gruppi merceologici: dopo la raccolta di circa il 50% della superficie, dalle prime stime le varietà del gruppo lungo B sembrano le più penalizzate dall’andamento climatico del 2014, mentre le produzioni sembrano discrete sia per il gruppo dei tondi, sia per quello dei lunghi A da parboiled. In questo ultimo gruppo solo qualche varietà ha evidenziato risultati molto altalenanti, con produzioni molto diverse in relazione alle diverse condizioni agronomiche di coltivazione: tipi di terreno, zone di coltivazione, ma soprattutto fertilizzazioni non sempre eseguite al meglio». Nel Novarese, si parla di ritardo vegetativo e di un calo produttivo tra il 10 – 15%. Nel Vercellese, non si ravvisano grossi problemi per tondi e lunghi A da parboiled, Baraggia compresa. Flessioni legate al freddo tra i lunghi A da mercato interno. In calo anche gli indica, particolarmente tra le varietà a semina tardiva: fino al 20% di perdite rispetto al 2013. Situazione critica in Baraggia. In tutte le aree, e questa è la sorpresa positiva, la qualità dei granelli è buona: «rese alla lavorazione buone e bassa percentuale di grani danneggiati» anche se «ovunque si nota in questa annata una maggiore facilità di sgranamento delle pannocchie e granelli con dimensioni leggermente più piccole». (04.11.14)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.