«Ci siamo quasi. La nuova PAC sta arrivando, ma è talmente complessa che la scadenza per la presentazione della domanda unica slitterà dal 15 maggio al 15 giugno 2015». Inizia così la riflessione di Enrico Losi su Il Risicoltore, a proposito della Pac. Il funzionario, responsabile dell’area economica, ricorda la proroga concessa dal Commissario europeo dell’agricoltura e l’introduzione della domanda Pac precompilata, già disponibile on-line sul sito di Agea e degli Organismi Pagatori Regionali. «In questo modo gli agricoltori (autonomamente o assistiti dal CAA) potranno dare semplice conferma dei dati pre-inseriti con un click o integrare e completare le informazioni» osserva Losi, che non dimentica l’anagrafe unica delle aziende agricole «tramite l’istituzione di un database federato degli Organismi Pagatori (cloud) che integra e rende disponibili tutte le informazioni aggiornate su base territoriale; un solo fascicolo aziendale, mettendo insieme quello che era gestito in modo separato: il piano colturale, il piano assicurativo individuale e il quaderno di campagna. Le imprese faranno una sola dichiarazione – sottolinea – che sarà poi condivisa tra amministrazioni«. Le altre novità, già segnalate da Risoitaliano, sono «la banca dati unica dei certificati tramite il coordinamento a livello nazionale della raccolta, della durata e della validità delle certificazioni (antimafia, DURC, ecc.), evitando alle aziende di presentare la stessa documentazione a diverse Amministrazioni ovvero più volte in base alle domande presentate; a partire dal 2016, l’introduzione del pagamento anticipato a giugno che consentirà l’erogazione dell’anticipo dei pagamenti Pac fino al 100% dell’importo dovuto per le aziende che ne faranno richiesta all’atto della domanda, tramite accesso al credito bancario; a partire dal 2016, la domanda unificata che ciascuna azienda potrà presentare, autonomamente o recandosi presso qualsiasi struttura di assistenza (CAA) presente sul territorio nazionale, accorpando le richieste Pac, Uma, Psr, Assicurazioni, ecc». Questo lo scenario che si prefigura attualmente. Scenario che potrebbe mutare nel 2016, poiché a Bruxelles si sta pensando a tagliare la Pac e recentemente la Commissione europea ha adottato la proposta annuale sull’applicazione del meccanismo di disciplina finanziaria per il bilancio della PAC per l’esercizio finanziario 2016, nella quela il prelievo suggerito, che insiste su tutti i pagamenti diretti superiori a 2000 euro, è dell’1,39% e serve per alimentare una riserva di crisi da 441,6 milioni di euro. Secondo l’accordo sul budget 2014-2020, infatti, la riserva di crisi va calcolata in termini reali e quindi aumenta di anno in anno. Per il 2015 si attesta a 433 milioni di euro, finanziata con una riduzione dell’1.30% dei pagamenti diretti. Per il 2016 cresce a oltre 441 milioni e il taglio richiesto è superiore, dell’ordine dell’1,39%. Somme che sono restituite agli agricoltori se la riserva non viene usata. Fino a oggi, nonostante il varo (nel 2014) o l’estensione (nel 2015) di misure straordinarie di sostegno ai settori colpiti dall’embargo russo, è stato possibile non intaccare la riserva. Questo, in gran parte, è dovuto alle somme incassate dall’UE per le multe sulle quote latte 2013-14. (10.04.15)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.