Venerdì 29 febbraio l’Ente Risi ha divulgato gli attesi risultati delle prove di diserbo del Servizio di Assistenza Tecnica (consulta la Relazione 2020), partendo, attraverso la voce della ricercatrice Carlotta Caresana, da Loyant 2.0, o meglio Loyant 25 Neo EC (nome registrato il 5 giugno scorso, data della definitiva registrazione). Dopo aver presentato il ben noto prodotto, Caresana ha parlato dei 5 protocolli portati avanti durante la sperimentazione, schematizzati di seguito:
Successivamente si è passati alla trattazione dei risultati, per i quali la ricercatrice ha spiegato: «I protocolli 2 e 3, che differiscono solo per l’aggiunta del Rifit nel 3, hanno riportato ottimi risultai sul E. crus galli (giavone “rosso”), in 2 aziende su 9 si sono avute delle rinascite. E. oryzicola (uno dei giavoni bianchi più complessi da controllare) ha mostrato un controllo discreto ma non ottimale, E. hispidula ha ottenuto risultati intermedi tra i due. L’aggiunta di Rifit non ha portato alcun vantaggio nel controllo. Sulle specie infestanti più sensibili, a foglia larga e ciperacee il controllo è stato ottimo in tutti i casi, ad eccezione di B. umbellatus, su cui influisce molto lo stato di intervento. Il protocollo 5, eseguito in due località (Romentino e Salasco), ha mostrato ottimi risultati in un caso e difficoltà di controllo per Crodo e S. mucronatus nell’altro. Il protocollo 4 è stato svolto in 5 località, tra cui San Martino Siccomario (PV), in cui abbiamo incontrato diverse difficoltà e ottenuto risultati molto scarsi su alcune infestanti, a causa della semina interrata. Questa ha fatto sì che fossero presenti sia infestanti tipiche della semina interrata sia quelle tipiche delle semine in acqua, nate dopo la sommersione del campo. Il protocollo 6, in cui si è testata l’efficacia di Loyant con Provisia, ha riportato risultati ottimi in entrambi le sedi di prova, ad eccezione del contenimento del poligono in una delle due aziende in cui è stato sperimentato. Riguardo a Loyant si può concludere che si è dimostrato un prodotto valido nella gestione delle infestanti di risaia. Nelle diverse realtà di prova ha sempre ottenuto il controllo completo di alismatacee ed eteranthera, ottimi risultati su Bidens spp., eclipta, C. difformis e ammania.
Nei confronti di C. esculentus e cipollino Loyant non presenta alcuna efficacia erbicida, mentre su S. mucronatus l’efficacia si manifesta solo su nascite da seme, non da rizoma, e nei primissimi stadi di sviluppo. Anche su Butomus umbellatus Loyant ha una efficacia parziale ma non risolutiva; lo stadio precoce delle infestanti meno sensibili ne migliora il controllo. Pertanto, in presenza di queste infestanti è necessario utilizzare Loyant in miscela con altri prodotti al fine di completarne lo spettro d’azione. Su Echinochloa spp. il prodotto manifesta una efficacia variabile a seconda dell’ecotipo di giavone, in ogni caso su giavone vanno effettuati due interventi, di cui uno in miscela con altri meccanismi d’azione. In tutte le prove, eseguite in appezzamenti con giavoni resistenti, Loyant ha sempre migliorato il risultato su questa infestante. Il prodotto va sempre applicato su risaia sgrondata e con infestanti presenti. Loyant risulta influenzato dalla corretta gestione dell’acqua pre e post trattamento, la quale può sia migliorare il risultato sulle infestanti meno sensibili sia peggiorarlo, in genere in caso di mancanza di acqua. Per chiudere, voglio sottolineare che siamo consapevoli del prezzo elevato nell’attuazione dei protocolli proposti, questo è legato al discorso che portiamo avanti ormai da anni riguardo alle resistenze, la cui insorgenza causa voci di costo elevate nel bilancio dell’azienda agricola (senza avere la certezza della loro scomparsa) e che vi consigliamo di prevenire con tutti i mezzi agronomici e meccanici disponibili». Autore: Ezio Bosso