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ENTE RISI: IL 35% MENO DALLA PAC

da | 29 Ago 2021 | NEWS

affitti

Sostegno di base al reddito per la sostenibilità, sostegno ridistribuivo complementare, sostegno complementare per i giovani agricoltori, regimi per il clima e l’ambiente (ecoschemi) e sostegno accoppiato al reddito. Abituiamoci a questi termini perchè sono le voci dei pagamenti che riceveranno i risicoltori dalla nuova Pac. Con un articolo di Simone Silvestri sul Risicoltore, l’Ente Risi ha analizzato la riforma che è uscita a fine giugno da tre anni di negoziati, entrerà in vigore il primo gennaio 2023 e sarà valida per 5 anni. L’importo stanziato è di 386,7 miliardi di euro, compresi i due anni di transizione 2021 e 2022, suddivisi in 291 miliardi di euro per il primo pilastro (pagamenti diretti + misure di mercato) e 95,6 miliardi per il secondo pilastro (sviluppo rurale). L’agricoltura italiana riceverà 34 miliardi (che diventano 50 considerando il cofinanziamento nazionale dei fondi per lo sviluppo rurale. In autunno è atteso il voro finale dell’Europarlamento ed entro il 31 dicembre gli stati dovranno preparare i piani strategici nazionali che dovranno includere i Psr. 

Le novità della riforma – osserva Simone Silvestri – sono tre: «La soppressione del pagamento “greening” (che copre il 30% del budget dei pagamenti diretti, attualmente; ndr), i cui impegni sono in parte inclusi nella condizionalità che occorre rispettare per usufruire del nuovo pagamento di base che avrà il nome di sostegno di base al reddito per la sostenibilità; l’introduzione obbligatoria del pagamento redistributivo complementare; l’introduzione obbligatoria dei regimi volontari per il clima e l’ambiente (ecoschemi)». Pertanto i pagamenti agli agricoltori saranno: sostegno di base al reddito per la sostenibilità; sostegno ridistribuivo complementare; sostegno complementare per i giovani agricoltori; regimi per il clima e l’ambiente (ecoschemi); sostegno accoppiato al reddito. «Tale architettura – osserva il tecnico Ente Risi – fa emergere il rischio per i risicoltori di andare incontro a una riduzione del livello del sostegno della Pac, in quanto, dal 2023, saranno certi di beneficiare solamente del sostegno al reddito di base al reddito per la sostenibilità; infatti, a differenza del pagamento “greening”, che era accessibile a tutti, con la nuova Pac il pagamento ridistributivo e gli eco-schemi saranno più selettivi e non tutti gli agricoltori potranno essere in grado di accedervi». Chi non vi accederà vedrà fortemente decurtata la somma dei pagamenti diretti che ora dipendeva in larga misura anche dal greening. 

Nella nuova Pac entra la condizionalità sociale: per gli agri- coltori che non rispettano norme fondamentali relative alle condizioni di lavoro e di occupazione dei lavoratori agricoli e alla sicurezza e salute sul lavoro, gli Stati membri devono garantire l’applicazione di sanzioni proporzionate, efficaci e dissuasive.  Un elemento importante dell’accordo riguarda infine l’obbligo di destinare almeno il 35% dei fondi per lo Sviluppo Rurale a misure ad alto valore ambientale, tra cui agricoltura biologica, silvicoltura, difesa integrata dalle specie nocive, ma an- che misure volte a migliorare il benessere animale o a supportare le aree svantaggiate. I colegislatori hanno convenuto anche di consentire agli Stati membri di utilizzare fino al 3% dei pagamenti diretti per la costituzione di fondi di mutualizzazione per il pagamento di compensazioni finanziarie agli agricoltori che sottoscrivono uno strumento di gestione del rischio.

«In conclusione, la nuova architettura implica che il sostegno di base al reddito per la sostenibilità (che sostituisce l’attuale pagamento di base + greeening) possa contare su circa il 50% della dotazione finanziaria del primo pilastro che risulta fortemente inferiore rispetto all’attuale 85% (57% base + 28% greening). Per tutte le aziende agricole, e ancor più per quelle risicole, sarà quindi fondamentale accedere alle risorse degli eco-schemi. Per tale motivo le istituzioni dovranno prevedere misure semplici e virtuose, efficaci in termini di innovazione, per consentire ai risicoltori di continuare il percorso di sostenibilità già iniziato con la precedente programmazione» sottolinea Silvestri.

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