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RITARDI E DUBBI SUI DATI ENTE RISI

Ente Risi

Per la prima volta da molto tempo l’Ente Nazionale Risi non ha reso note le sue stime di produzione prima del periodo di pausa natalizia.

Consulta i dati qui!

STIME DI RACCOLTO NON PUBBLICATE. PERCHE’?

Si tratta di una scelta che ha suscitato alcuni dubbi in quanto l’Ente ha sempre comunicato le sue stime di raccolto e la situazione del settore al ministero competente tra la fine di novembre e i primi di dicembre.

Il report annuale compilato dall’Ente costituisce un punto fermo. Quest’ultimo include i dati raccolti nelle ultime due campagne (definitivi per il raccolto 2023 e di stima per il 2024). Lo stesso contiene una serie di considerazione sulle problematiche che, di volta in volta, interessano il comparto. Di conseguenza le stime di raccolto in essa contenute unite ai ritiri di risone ormai effettuati dai risicoltori, permette di fare il punto sull’andamento della commercializzazione per l’anno in corso. Cosa seminare in risaia per gestire bene le variabili climatiche?

UNA SCELTA PRUDENTE DI ENTE RISI

Durante l’ultima riunione tenuta al Centro Ricerche di Castello D’Agogna – PV,  Roberto Magnaghi, Direttore dell’Ente, ha specificato che tale ritardo è imputabile ad una scelta di prudenza. I dati riportati sono infatti raccolti sulla base delle denunce che i risicoltori sono obbligati per legge a fornire e che, nel 2024, sono molto in ritardo a causa del  raccolto conclusosi tardivamente.

Pertanto l’Ente ha scelto di posticipare la pubblicazione per poter disporre di un dato più corretto attendendo che almeno l’80% delle aziende abbiano fornito le loro stime. Tuttavia  venerdì 10 gennaio, durante il periodico resoconto sull’andamento di mercato,  è stata resa pubblica un’anticipazione. Stando a quanto indicato dai dati forniti, il raccolto complessivo non appare così “scarso” come da alcuni presupposto.
Va anche segnalato che l’Ente ha fornito sia i dati che emergono dalle denunce dei risicoltori che una sua proposta di valutazione,  con stime ancora più  alte. Noi prendiamo per buoni i dati delle denunce fatte dai risicoltori.

Ente Risi stime

RACCOLTO SIMILE AL 2023

Il quantitativo che, secondo l’Ente, sarebbe disponibile per la commercializzazione è simile a quello del 2023 e pari a 1.450.759 tonnellate. Il dato fornito dall’Ente è stato rilevato su 2.898 denunce di superficie.

Ricordiamo che il dato è comprensivo del raccolto del 2024 (1.390.691 ton pari a 226.128,71 ettari X 6,15 ton) e delle rimanenze di quello del 2023  (60.068 ton) e questo, per certe varietà, può incidere molto. Per esempio il gruppo Carnaroli ha rimanenze pari a ben 14.498 ton che, alla data del 31 agosto 2024,  non aveva ancora trovato collocazione e che la dovrà trovare in questa campagna di commercializzazione.

DIFFERENZE TRA RISI DA INTERNO E EXPORT

Analizzando i dati si vede chiaramente che esiste una disparità evidente tra le varietà destinate al “mercato interno” e quelle destinate all’esportazione.

Le prime sono, nel complesso, inferiori a quanto generalmente collocato dalla nostra industria di trasformazione, giustificando anche il forte aumento dei prezzi di mercato rilevato negli scorsi mesi.

Dati diversi invece sono riscontrabili per i “lunghi A da parboiled”  che, invece, sono molto superiori alla produzione dello scorso anno, in linea con quanto stimato in base alle superfici coltivate.
Per quanto riguarda i risi a granello Tondo invece la disponibilità viene indicata dall’Ente inferiore ma non di molto a quella del 2023.

Un commento particolare va riservato per i “lunghi B”. Tale tipo di riso risulta molto inferiore a quanto collocato sul mercato nello scorso anno ma è anche quello più soggetto alla concorrenza internazionale. Tuttavia è evidente che le importazioni sono dipendenti dalla situazione internazionale, in particolare dal costo dei trasporti.

Entrando nel dettaglio l’Ente stima la produzione media dei risi a granello tondo in 6.2 t/ha, non molto inferiore alle produzioni degli scorsi anni. Lo stesso  per i lunghi B che avrebbero prodotto 6.64 t/ha. Situazione molto diverse invece per i lunghi A da “parboiled” che avrebbero prodotto 6. 77 t/ha collocandosi come i risi più produttivi dell’annata.
Il Carnaroli avrebbe prodotto mediamente 4.98 t/ha e l’Arborio 5.36 t/ha. Roma 5.52 t/ha e Sant’Andrea  5.69 t/ha. I dati sono evidenziati nella tabella allegata.

IL GRUPPO VIALONE

Da ultimo il Gruppo Vialone. Merlini Carlo di Roncoferraro  – Mn ritiene che: “i dati forniti dall’Ente per il Vialone Nano siano corretti “  (dai dati  4.05 t /ha ).

Nell’incontro l’Ente ha anche fornito indicazioni sulle produzioni degli altri paesi dell’Unione Europea che coltivano riso. Grazie ad un aumento della produzione della Spagna di ben 83.5 % (finalmente è finita la siccità),  la produzione europea sarebbe aumenta del 14,2 % collocandosi a  circa 2.596.000 ton

Da ultimo una breve considerazione sulla collocazione del raccolto. Dai dati forniti emerge che oltre 5 milioni di quintali di risone sono già stati ritirati dall’industria, quantitativo in linea con quanto avvenuto nello scorso anno. Sinora la collocazione del prodotto è stata quindi regolare. Autore: Franco Sciorati 

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