La 43.a edizione dell’EIMA ha ancora migliorato le sue prestazioni, accogliendo 1950 espositori, non tutti quelli che avrebbero voluto esserci. Il numero di visitatori ha raggiunto i 317.000, segnando il nuovo record. Durante i vari convegni il dibattito ha anche riguardato le legislazioni sempre più restrittive nell’ambito delle emissioni inquinanti e della sicurezza. Alcune Case produttrici commercializzano già motori certificati Tier 5, regolamento che entrerà in vigore, secondo le potenze, nel 2019 o 2020, che impone di ridurre ulteriormente del 40% le emissioni ora ammesse per quelli certificati Tier 4.
La madre di tutte le regole
Nel settore della sicurezza, all’inizio del corrente anno è entrato in vigore il regolamento 167 del 2013, noto coll’enfatico nome di “mother regulation”. Ne sono stati dibattuti alcuni problemi interpretativi, ultimamente chiariti dal nostro Ministero dei Trasporti. I rimorchi di nuova costruzione possono essere utilizzati in Italia anche se rispettano la normativa nazionale; solo se venduti o circolanti all’estero, devono essere aggiornati al regolamento 167. Le nuove trattrici invece devono rispondere comunque alla nuova norma. Come accoppiare trattrici e rimorchi? Se è tutto nuovo, nessun problema; accoppiare una trattrice nuova ad un vecchio rimorchio, o vicecersa, richiederà delle modifiche agli impianti non semplici né a buon mercato.
La revisione promessa
I costruttori di trattrici agricole, preoccupati per il calo di vendite di inizio anno, hanno ottenuto dai rappresentanti del Governo la promessa di una rapida emanazione delle norme attuative della revisione delle macchine: quelle più vecchie secondo la legge non possono più circolare su strada, e non è ancora possibile revisionarle. A questo punto è fondamentale porsi delle domande: gli interventi da eseguire sulle vecchie trattrici per superare la revisione saranno più costosi del valore delle medesime? Le trattrici rottamate saranno sostituite con altre nuove? La sostituzione delle vecchie trattrici sarebbe utile ai fini del miglioramento della sicurezza dei lavoratori; occorre però considerare le possibilità economiche della aziende agricole, specie le cerealicole, che hanno vissuto molti anni di prezzi dei prodotti a dir poco deludenti. Gli attuali PSR trascurano la sostituzione del vecchissimo parco circolante e le prospettive dei PSR dopo il 2020 sono ancora più negative, in quanto gran parte delle risorse viene dirottata verso l’ambiente. Gli infortuni sul lavoro sollecitano sempre roboanti dichiarazioni, ma pochi aiuti concreti. Al di là dei magri finanziamenti pubblici, i grafici storici collegano saldamente gli incrementi dei prezzi dei prodotti agricoli all’aumento degli acquisti di macchinari: di solito gli agricoltori, quando ne hanno le possibilità economiche, non esitano ad investire nella sicurezza, comodità e precisione del lavoro, ottenibili dalle attrezzature moderne. A questo punto per i risicoltori non rimane che incrociare le dita e sperare nell’adozione della clausola di salvaguardia.
Miglioramenti nell’Isobus
Parlando di novità esposte, moltissime si riferiscono ad applicazioni dell’elettronica nell’automazione delle macchine ed in sensori per una migliore conoscenza delle esigenze colturali. Si notano miglioramenti decisivi nei sistemi ISOBUS, che permettono alle trattrici di dialogare con molti attrezzi sia per comandarli, sia per ricevere informazioni sul lavoro eseguito. E’ stata presentata una serie di mietitrebbiatrici assiali in grado di autoregolarsi, adeguando tutti i parametri (velocità dei rotori, inclinazione dei pannelli intorno ai medesimi, regolazione dei crivelli e del ventilatore, velocità di avanzamento, ecc.) per ottenere le migliori prestazioni. Il prodotto viene registrato da una fotocamera che tramite software analizza la pulizia e l’integrità della granella, inviando ogni 20 secondi informazioni utili al sistema centrale per correggere le regolazioni. E’ disponibile anche un misuratore in tempo reale di proteine, grassi, amido, frazioni fibrose, che permette di tenere separate le varie tipologie del prodotto, ai fini della sua valorizzazione.
C’è il sensore acquaiolo
Sempre nel campo dell’automazione, per i risicoltori, una ditta italiana presenta un sensore del livello dell’acqua di sommersione delle camere: un impulso inviato al cellulare segnala eventuali cali che fanno presagire scavi anomali di topi e nutrie. Manca purtroppo per ora un robot tappabuchi che esegua questo lavoro inviso ai risicoltori. Nel campo del risparmio energetico, i sistemi ibridi (combustione-elettrico) vengono ormai offerti, oltre che sulle automobili, anche su autocarri, autobus ed addirittura navi. La prima trattrice di questo tipo è stata realizzata da una ditta italiana, su di un modello destinato alla viticoltura: evidentemente il buon momento del vino ha rivolto l’attenzione ad un mercato in grado di spendere per l’innovazione. Il progresso è a portata di mano, ma non di tutti i portafogli. Autore: Giuseppe Sarasso