Questo inizio di settimana si è dimostrato interlocutorio nelle principali borse merci risicole.
MILANO OK RISI INTERNO, NOVARA SU I LUNGHI B, VERCELLI CALMA ASSOLUTA
Il listino di Novara, nella giornata di lunedì, si allinea con le quotazioni delle altre sale di contrattazione nella settimana precedente, riportando i lunghi B a min 410 €/t max 430 €/t e facendo crescere di 10 €/t i gruppi Roma e Baldo. Martedì mattina a Vercelli bollettino nuovamente invariato, per la seconda settimana consecutiva, a dimostrazione della tranquillità del momento. Nel pomeriggio a Milano si registrano apprezzamenti per tutti i principali risi destinati al mercato interno. In particolare crescono di 15 €/t Arborio (min 530 €/t max 565 €/t), Carnaroli (min 700 €/t max 765 €/t) e Sant’Andrea (min 475 €/t max 495 €/t), mentre Roma (min 455 €/t max 480 €/t) e Baldo (min 450 €/t max 475 €/t) crescono di 5 €/t.
GLI INDICA RECUPERANO
Gli operatori ci parlano di sedute molto tranquille anche se alcune tendenze si stanno consolidando. Gli “Indica” sembrano ormai stabilmente ritornati ai 45 €/q lordi, già visti qualche settimana fa. L’effetto del caro-carburante sta ostacolando parte dei commerci internazionali e questa tendenza ne è la prova.
EFFETTO DOMINO AIUTA I PREZZI
Sale l’interesse per due varietà che hanno vissuto una campagna travagliata, Cammeo e Barone, listate nei gruppi Baldo e Roma. Questi risi, principalmente destinati al mercato turco, hanno vissuto una forte battuta d’arresto sul fronte della domanda, a causa delle difficoltà nei rapporti commerciali con questo paese negli ultimi mesi. Oggi, però, essendo due comparti in cui vi è ancora buona disponibilità di merce, sembra abbiano trovato un nuovo canale commerciale come sostituti dei lunghi A generici. Lunghi A che iniziano a scarseggiare, essendo molto richiesti a loro volta al posto dei grani tondi per alcuni utilizzi. Un effetto domino causato dalla scarsità di merce, soprattutto tonda, che sembra giovare al mercato, causando apprezzamenti anche per questi gruppi “rimasti indietro” nel corso della campagna.
Si riscontra un certa vivacità anche nei gruppi Carnaroli, Arborio e Sant’Andrea, che vedono la loro quotazione crescere a Milano. Si tratta di comparti in cui vi è ancora una discreta disponibilità di risone, inoltre hanno chicchi notoriamente più pregiati, per questo un loro allineamento verso l’alto in questa fase era prevedibile.
LA PAROLA AI MEDIATORI
La mediatrice vercellese Giulia Pasquino analizza la seduta, dicendo: «È tutto tranquillo in borsa merci, si registrano pochissime vendite concluse e pochi scostamenti a listino. Gli “Indica” sono nuovamente stabili a 45 €/q lordi e si riscontra una richiesta in crescita per Barone e Cammeo, anche se ciò non causa una crescita a listino. Le partite di risone disponibile sono poche e, in questo momento, poco contrattate, per questo il mercato è di difficile lettura. Questa situazione incognita rende complessa anche la sottoscrizione di contratti di coltivazione per la prossima campagna, che non sembrano interessare i risicoltori.»
«Gli spostamenti a listino non rappresentano novità sul mercato del risone, ci allineano alle altre sedi di contrattazione – spiega Adelio Grassi, mediatore novarese -. Seduta tranquilla, con una leggera crescita di Cammeo e Barone, risi disponibili e relativamente a basso costo. Si tratta, infatti, di chicchi pregiati ma che paradossalmente sono richiesti dal mercato perché vendibili come lungo A generico, soprattutto all’estero. Riguardo ai contratti per il prossimo raccolto, sembra che i risicoltori siano preoccupati dalle forti fluttuazioni viste nell’ultimo anno. I sondaggi semine parlano di un probabile aumento per Selenio e per i lunghi B (in relazione all’adozione della tecnologia Provisia) ma, in generale, la superficie investita a riso sembra possa diminuire e questo è un dato che fa riflettere molto prima di sottoscrivere qualsiasi cifra.»
LA GUERRA METTE A RISCHIO I RICAVI DEI RISICOLTORI
L’esperto tecnico Vincenzo Antonino ci fornisce il suo punto di vista sul momento della risicoltura, affermando: «Di risone non ce n’è molto a casa del risicoltori. I buoni prezzi delle trattative spuntati fino ad oggi hanno dato, a chi ha potuto, la possibilità di acquistare mezzi tecnici per la prossima campagna a prezzi ragionevoli. Tutti i prodotti indispensabili per fare buone produzioni hanno avuto dei rincari ( sementi, erbicidi, ecc.) e chi ha acquistato presto ha fatto un’ottima scelta. Attualmente i fertilizzanti, anche a causa del conflitto in corso, continuano ad aumentare di prezzo e latitano di disponibilità. Auspico per questo che si possa risolvere la questione al più presto. Se la situazione peggiora, i maggiori ricavi ottenuti dai risicoltori non saranno sufficienti per l’acquisto di materie prime. È auspicabile che il risone non ancora venduto ottenga prezzi ancora migliori.» Autore Ezio Bosso.