Il gruppo Ebro, uno dei principali gruppi risieri europei e internazionali, punta sulla sostenibilità, e sulla ricerca di alternative sostenibili per il packaging flessibile: per questo ha aderito formalmente a CEFLEX (https://ceflex.eu/), un consorzio europeo di aziende, associazioni e organizzazioni che rappresentano l’intero valore catena di imballaggi flessibili e collaborazione per migliorare le prestazioni degli imballaggi flessibili nell’economia circolare in Europa, progettando soluzioni innovative.
La visione del consorzio prevede che entro il 2020 ci sarà una roadmap completa per la sostenibilità e l’economia circolare per gli imballaggi flessibili in Europa, comprese linee guida di progettazione ampiamente riconosciute e un approccio consolidato per misurare, dimostrare e comunicare l’importante valore aggiunto del packaging flessibile per quanto riguarda l’economia circolare. Inoltre, entro il 2025 ci sarà una infrastruttura / economia di raccolta, riordino e riciclo in tutta Europa, basata su tecnologie e processi di fine vita che offrono i migliori risultati economici, tecnici e ambientali per un’economia circolare. La visione e l’impegno del colosso spagnolo è che entro il 2030 il 100% della confezione sarà riciclabile o riutilizzabile. Le alleanze con tutte le altre entità nella catena del valore sono essenziali per poter raggiungere quell’obiettivo.
Silvio Boschi, responsabile degli acquisti aziendali del Gruppo Ebro, lo conferma: «Il Gruppo Ebro è entrato a far parte di Ceflex per arrivare ad ottnere una corretta interpretazione del packaging, indagando soluzioni che ci consentiranno preservare il valore, la qualità e le proprietà organolettiche dei nostri prodotti, migliorando l’approccio di sostenibilità proposto dal modello di economia circolare. In un ambiente ancora da definire, reinterpretare la vita utile del nostro packaging è un progetto ambizioso e affascinante, in cui questa iniziativa ci offre l’opportunità di dare un contributo attivo al cambiamento».
