La terra è il bene fondamentale di ogni azienda agricola. Si tratta del principale elemento di definizione della stessa e oggetto del desiderio di chiunque voglia far crescere la propria realtà, poiché la possibilità di sfruttare economie di scala, in un contesto come quello agricolo in cui i costi fissi e variabili sono in continua crescita mentre i ricavi si caratterizzano per una forte volatilità, è un obbiettivo di ogni imprenditore del settore. Due recenti articoli, sul numero di ottobre di Milano Finanza Patrimoni, hanno esposto i valori di riferimento per l’acquisto e l’affitto di terreni agricoli su scala nazionale per tutte le coltivazione in essere nella nostra penisola. Abbiamo deciso di analizzare i dati relativi alla risicoltura, individuati nell’articolo nelle provincie di Vercelli, Novara, Pavia e Oristano, insieme alle associazioni provinciali della proprietà fondiaria e ai sindacati agricoli locali.
VERCELLI TRA 16 E 48MILA EURO
Partendo dalla provincia di Vercelli, le quotazioni per i terreni proposte dall’articolo sono dai 25 ai 48 mila€/ha nella pianura a sud di Vercelli e dai 16 ai 35 mila€/ha nella zona di Baraggia. Questi valori ci vengono confermati dal Quadro d’Insieme dei valori agricoli medi (VAM) fornitoci dall’Associazione della Proprietà Fondiaria provinciale, un documento datato 2019 (il più recente in possesso dell’associazione), che riporta valori attorno ai 22 mila€/ha in Baraggia e attorno ai 30 mila€/ha nella pianura a sud della città. I canoni di affitto variano tra 500 e 800 €/ha secondo Milano Finanza, valore che ci viene confermato anche dai tecnici dell’Associazione. Confrontandoci con le associazioni sindacali, tuttavia, scopriamo un elemento di cui avevamo il sospetto, ossia che all’atto pratico questi valori possano variare per i motivi più disparati, discostandosi da quella forbice anche di molto, come spiega Paolo Dellarole, Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella: «I dati proposti si possono definire nella media anche se non rappresentano il range reale. Nei comuni caratterizzati da grande frammentazione si raggiungono anche quotazioni attorno ai 13 mila€/ha nella pianura vercellese, certo si tratta di terreni marginali e con caratteristiche negative particolari (servitù, limiti territoriali, etc..) ma sono valori di cui abbiamo avuto riscontri. Anche i massimi possono discostarsi dal dato proposto: quando si parla di terreni accorpati, contesi da diverse proprietà o in zone dalla produttività spiccata siamo arrivati a registrare compravendite che superavano i 70 mila€/ha. Il range relativo alla zona di Baraggia mi sembra più centrato rispetto alle compravendite attuali.
È un territorio complesso quelle delle quotazioni, legato a molteplici fattori che variano anche in virtù del compratore oltre che del terreno stesso, inoltre ad oggi sul valore di terreni pende l’incognita della futura PAC e degli ecoschemi, che se andassero a modificare al ribasso la redditività della risicoltura potrebbero influenzare anche i valori fondiari. Per quanto riguarda gli affitti li ritengo in linea con la situazione reale e sottolineo come noi di Coldiretti Vercelli sconsigliamo di superare i 750 €/ha, considerando valori superiori antieconomici per la risicoltura e scaturiti da altre realtà aziendali che hanno viziato i mercati negli ultimi anni».
COSA CAMBIA NEGLI AFFITTI
Sul tema affitti nella provincia di Vercelli, il 2 novembre è stato definito il valore di riferimento della Pac per il calcolo di quelli che ne comprendono una percentuale. L’intesa tra Associazione della Proprietà Fondiaria e sindacati agricoli della provincia, sulla base dei dati disponibili e resi noti da Agea, è stata raggiunta a 272,22 euro per giornata piemontese, aiuto Pac riso comprensivo del titolo base, dell’aiuto per il greening e dell’aiuto accoppiato. «Si tratta di un riferimento per i contratti che comprendono una percentuale di Pac, indispensabile dovendo pagare l’affitto prima della definizione dell’aiuto accoppiato, che avverrà l’anno prossimo -Commenta Dellarole-. Questo valore rappresenta un compromesso realista, essendo a conoscenza dei dati utili al calcolo, ed è frutto di una contrattazione trasparente tra le parti».
L’articolo proposto da Milano Finanza sottolinea la continua crescita della quota di gestione in affitto rispetto a quella di proprietà, tale da rendere prossimamente la prima maggiore della seconda. Riguardo a questo tema Dellarole conferma questo trend, definendo la quota di affitto intorno al 40% del totale lavorato nella provincia di Vercelli. (Seguirà l’analisi delle altre zone risicole) Autore: Ezio Bosso