Quanta energia consumano le varietà Balilla, Mare, Sole, Volano, Keope, Karnak, Carnaroli, Barone e Luna? Lo ha stabilito una tesi di laurea triennale in Scienze Biologiche dell’Università del Piemonte Orientale sulla sostenibilità della risicoltura italiana. La dottoressa Martina Bargagnati ha confrontato sequenze e durata delle operazioni colturali, consumo dei fattori (input) produttivi (diesel, benzina, fertilizzanti e agrofarmaci), acqua, calcolando l’efficienza energetica per ogni input al fine di ottimizzare il processo produttivo minimizzando gli sprechi. I risultati? Keope e Barone hanno consumi più bassi di fertilizzanti e diesel, Volano richiede il maggior impiego di macchinari agricoli, Luna e Barone presentano il più basso valore grazie alla minor quantità di carburante e fertilizzante utilizzato… Un’analisi importante in tempi di caro costi. Ma perché una tesi su questo tema? «Perché il riso è la coltura principale di questo territorio – risponde la neodottoressa -, perché c’è ancora molto da studiare e perché concentrare gli sforzi su temi attualissimi come i costi di coltivazione e la genetica (altro tema affrontato dalla tesi) consente di applicare ciò che si è studiato nel mondo del lavoro, o almeno questo è l’auspicio». Contatto email per leggere la tesi di Martina Bargagnati: direzione@risoitaliano.eu
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost