Al convegno organizzato mercoledì mattina presso il seminario di Vercelli da Condifesa Vercelli-Biella si è parlato – e molto – di siccità 2023. Dandola per scontata, ormai. Ad affrontare il tema acqua sono stati i rappresentanti dei principali consorzi irrigui.
L’INTERVENTO DI BONDESAN
Stefano Bondesan, presidente di Ovest Sesia, ha aperto il proprio intervento con un video esplicativo dell’attività e della storia di Aios (Associazione d’Irrigazione Ovest Sesia). Successivamente ha preso la parola per analizzare attualità e prospettive nella gestione irrigua: «Il sistema risaia è unico per il nostro territorio. Oggi sta affrontando cambiamenti sia climatici che agronomici, legati a siccità e aumento della semina interrata a file».
LA SICCITA’ 2022 APRE AI GRANDI CAMBIAMENTI
«La difficile annata passata è servita a comprendere quali devono essere le azioni per il futuro, utili a fronteggiare questi cambiamenti. Tra queste il piano laghetti: sono stati censiti i laghetti disponibili da cui, con nuove opere di captazione, sarebbe possibile sussidiare la rete irrigua esistente. Per quelli che insistono sul nostro bacino di utenza, è ancora da verificare la possibilità di prenderli in concessione in forma diretta o indiretta. Pensiamo, inoltre, all’adeguamento della rete, ossia alla creazione di infrastrutture utili allo sviluppo di “nuovi” giri d’acqua, che consentano di distribuire la risorsa in modo più flessibile ed efficiente. Prevediamo un maggiore utilizzo di droni, anche con termocamera, utili ad individuare furti d’acqua e dello «scorrimento» all’interno dei distretti, in corrispondenza delle bocchette di più difficile gestione».
MODIFICHE DI REGOLAMENTI E PROCEDURE
«Redigeremo un regolamento per i distretti per una miglior manutenzione della rete e definizione di manovre di distribuzione in caso di siccità. Modificheremo il regolamento operativo generale in merito all’utilizzo di idrovore. Chiederemo agli agricoltori di comunicarci la porzione di azienda destinata alla semina a file interrate e quella alla semina tradizionale, in modo da avere, in anticipo, tutta una serie di informazioni utili alla distribuzione dell’acqua. Aumenteremo il numero di riunioni tra distretti e tenimenti isolati e istituiremo un’informativa riguardo ai bandi Psr dedicati a semina tradizionale e sommersione invernale».
MONITORAGGIO DEI FONTANILI
«Si provvederà anche a monitorare gli attuali 28 fontanili appartenenti al bacino di utenza, con l’obiettivo di riqualificarli o ristrutturali per renderli idraulicamente più efficienti. Infine, nell’ambito dell’attuazione del progetto Cedaterp (Centro Elaborazione Dati Acqua e Territorio Rurale Piemonte), per il quale abbiamo già presentato la domanda di finanziamento utile all’avvio, potenzieremo l’app di Ovest Sesia.
Attraverso un monitoraggio molto approfondito sarà possibile definire e comunicare giorno per giorno ad ogni utente singolarmente la disponibilità irrigua e la sua distribuzione entro le ore 9, in modo da ottimizzarne la fruizione. Verranno predisposti corsi di formazione per un miglior utilizzo del mezzo. Le nostre missioni a lungo termine sono di stringere legami con le altre associazioni del territorio per poter prendere decisioni condivise e lungimiranti. Tutti gli operatori di Ovest Sesia, inoltre, si impegneranno per ottimizzare la gestione ed investiremo nel ricercare per adottare nuove tecnologie e pratiche sempre più sostenibili ed efficaci».
DALL’OVEST SESIA ALLA BARAGGIA
Si prosegue sul tema irrigazione attraverso le parole dell’ingegnere Iacopino, direttore del Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese. Egli ha esordito dicendo: «Nel nostro paese tendiamo a riorganizzarci nel momento delle emergenze. Trovo ciò sbagliato in quanto la situazione attuale era già stata annunciata nelle campagne precedenti da eventi siccitosi maggiormente puntiformi ma comunque importanti. Il Pnrr ad esempio, ratificato prima della scorsa campagna, non prevede finanziamenti per la creazione di nuovi invasi, solo il miglioramento degli esistenti con attenzione focalizzata agli acquedotti».
GLI ACQUEDOTTI NON INCIDONO SULL’AGRICOLTURA
Effettivamente gli acquedotti italiani hanno molte criticità che ne minano in modo importante l’efficienza. Nella migliore delle ipotesi, tuttavia, il risparmio che può scaturire da un efficientamento che richiederà molto tempo e risorse per essere concluso è 1,8 milioni di m^3. Il nostro territorio (Baraggia e Ovest Sesia), però, per l’agricoltura utilizza 2mld di m^3.
Insomma, risolvere i problemi degli acquedotti non aiuterà a risolvere i problemi irrigui. Affrontare questi, al contrario potrebbe risultare risolutivo anche per gli acquedotti, essendo essi una parte della rete irrigua. La siccità nella nostra regione si è manifestata molto severamente nell’ultimo anno, come dimostrato dall’indice SPI (Standarized Precipitation Index, quantifica il deficit di precipitazione) su base annuale.
NEVAI E DIGHE
«Anche i nevai accumulati sono ai minimi in questa annata, così come le portare dei corpi idrici principali. Inferiore rispetto alle medie storiche anche il livello di falda e gli invasi esistenti. Servono soluzioni di accumulo maggiore per poter fronteggiare tale contesto in futuro. I progetti esistono da tempo! E’ giunto il momento di attuarli, in primis l’ampliamento della diga sul torrente Sessera».
«Abbiamo bisogno di invasi di questo tipo se vogliamo fronteggiare il cambiamento climatico che si sta manifestando. In ogni caso, ritengo che questi due anni siano eccezionali e non diventeranno la regola ma dobbiamo lavorare per predisporre infrastrutture capaci di accumulare le piogge nel momento in cui arrivano. Queste probabilmente saranno più intense del passato ma meno distribuite, per questo il mantenimento della risorsa diventerà fondamentale».
LA RELAZIONE DI GIANLUCA FERRARI
Ultima relazione tecnica dell’incontro quella di Gianluca Ferrari, co-fondatore e chief data analysis officier di Hypermeteo. Egli è rimasto sul tema siccità, raccontando anche l’operato della sua azienda, ossia fornire registrazioni degli andamenti metereologici basate sull’integrazione di dati scaturiti da molteplici strumenti di rilevazione.
DATI METEO ACCESSIBILI
«Alla luce degli attuali cambiamenti climatici sarà fondamentale conoscere i dati che li identificano per poterli affrontare. Noi lavoriamo per l’elaborazione dei dati in modo da poterli fornire in forma maggiormente accessibile. Questo fa si che si possano utilizzare a sostegno della gestione dei rischi».
«Utilizziamo molteplici forme di raccolta, da quelle fisiche attraverso le capannine meteo a quelle satellitari. Attraverso le nostre analisi, ad esempio, è possibile vedere la straordinarietà dell’evento siccitoso del 2022. Nel corso dell’anno si sono riscontrate precipitazioni scarse, in particolare nel periodo dicembre 2021 – luglio 2022, e temperature costantemente sopra la media trentennale. Anomalie particolarmente significative in questo senso si sono avute nei mesi di febbraio, maggio, giugno, luglio, ottobre e dicembre 2022. Questo si è manifestato maggiormente nei territori del nord ovest, come dimostrato anche dai seguenti indici SPEI (indice che restituisce l’anomalia climatica del bilancio idrico, precipitazione – evapotraspirazione, a diverse scale temporali, nel caso specifico della siccità agricola a 3 mesi)».
L’evento registrato nel 2022, inoltre, è il più severo dell’ultimo trentennio, superando per intensità ed estensione il 1997, 2003 e 2017. Negli ultimi anni il fenomeno della siccità sembra anche presentarsi con maggior frequenza» ha spiegato. (Domani concluderemo la cronaca del convegno con Asnacodi) Autore: Ezio Bosso