«Come consuetudine anche quest’anno la Consulta risicola nazionale ha chiesto ad AIRI – recita una nota dell’associazione delle industrie risiere – di individuare per la prossima campagna il fabbisogno di risone diviso per gruppo varietale. Il Consiglio di Presidenza di AIRI, accogliendo l’invito, ha svolto una approfondita analisi sull’andamento del mercato negli ultimi 5 anni giungendo a confermare le indicazioni di superfice di 242.500 già indicate lo scorso anno, a cui ha fatto seguito una superficie coltivata di 20.000 ettari inferiore. Nella stima di quest’anno AIRI conferma l’aumento della domanda di risi tondi, spinta particolarmente dall’aumento della domanda dei consumi etnici, dalla diversificazione verso prodotti innovativi e dalle richieste dell’industria alimentare di seconda trasformazione, attenta ai crescenti bisogni di prodotti con contenuti salutistici di cui il riso è naturalmente portatore. Lo scorso anno, lo sbilancio tra la superfice seminata e la domanda di risi tondi, è stata testimoniata anche dai prezzi del risone decisamente sostenuti. A fronte di una superfice media degli ultimi sei anni di circa 58 mila ettari, l’industria ritiene necessaria una superfice di 63.000 ettari.
Per i risi medi e lunghi A il fabbisogno dipende da un lento ma costante aumento degli ultimi anni. Si ritengono necessari circa 40.000 ha. del gruppo ribe, 60.000 ha delle varietà tradizionali “da risotto” e 13.000 ha. dell gruppo Baldo. Contrariamente allo scorso anno, in cui AIRI aveva dato una indicazione generica di 8.000 ha. per le varie medie e lungo A, quest’anno si è voluto isolare il comparto del lido, auspicando la semina di una superfice di circa 6.000 ha, considerando che queste varietà hanno specifici sbocchi su alcuni mercati esteri che potrebbero ulteriormente espandersi.
Per quanto riguarda infine il mercato del lungo B, i cui consumi sono in costante aumento nell’Unione Europea, lo spazio di mercato potrebbe essere di gran lunga maggiore rispetto alla superfice indicata, ma la stima del Consiglio di Presidenza di AIRI ha tenuto conto della necessità di una stabilizzazione degli effetti positivi della clausola di salvaguardia.
Le indicazioni di semina di AIRI considerano le potenzialità del mercato ma il prezzo del riso potrebbe essere condizionato:
- da fattori interni al settore, quali l’andamento climatico che potrebbe influenzare la produzione e la qualità del raccolto;
- da fattori esterni al settore, molto spesso conseguenza di scelte politiche, quali modifiche ai regimi daziari, brexit, concessioni bilaterali, misure PAC, volatilità dei mercati finanziari, ecc.» (Fonte: Comunicato stampa Airi)