Negli ultimi anni del 1800, con sponsorizzazione della allora già esistente National Geographic Society, un pallone sonda venne lanciato fino a 1300 metri sopra la città di Ginevra. Qui la sorpresa fu grande: l’aria era ricca di spore fungine! Oggigiorno, oltre due secoli di studi ci consentono di creare precise mappe di trasporto internazionale del bioaerosol. Possiamo con certezza affermare che non solo piante (ad esempio di mais) ma anche barriere coralline americane si ammalano a causa di spore fungine provenienti dal continente africano. Tutto ciò si traduce in una materia di studio che prende il nome di Aeromicologia e che da oltre 10 anni si dimostra fortemente applicativa in Piemonte, territorio di monitoraggio per il contenimento del brusone del riso.
LE ANALISI DELL’ARIA
Per giungere alla divulgazione del Bollettino di rischio da brusone realizzato dal Servizio Fitosanitario della Regione Piemonte l’aria viene analizzata con l’utilizzo di captaspore. Questi strumenti “respirano” come se fossero uomini, assorbendo aria con la medesima capacità polmonare di una persona adulta. L’aria catturata in piena risaia, analizzata microscopicamente, è ricca di informazioni. Per il bollettino l’attenzione è tutta focalizzata sulle spore di Pyricularia.
Hanno una ben definita forma a pera? Le condizioni meteo sono favorevoli alla vitalità del fungo, queste spore possono infettare il riso.
Perdono turgore, sono avvizzite, come un frutto ormai immangiabile? Troppo caldo, o troppo freddo, o troppa poca umidità disponibile, impossibile che possano infettare…
NON SOLO BRUSONE
Ma oltre a ciò, in fase di divulgazione di ogni bollettino vengono date informazioni su altri importanti gruppi fungini, sia patogeni che saprofiti per la pianta del riso. Ad esempio:
- Spore di Bipolaris nell’aria, agente di elmintosporiosi, sono indice di risaie in condizioni di stress colturale (anomalie termiche, post-diserbo, pre-concimazioni), situazione fino ad ora osservata in tutta la seconda metà di giugno.
- Grandi masse di spore di Fusarium, quasi costantemente osservate sin dai primi giorni dello studio, sono conseguenti ai bassi valori termici che hanno caratterizzato l’inizio della stagione risicola. Niente di buono fanno prevedere relativamente al rischio di infezione che ci sarà in fase di fioritura. Ancora non sappiamo come evolverà il brusone nel corso dell’estate, ma una certezza c’è: questa è una campagna in cui Fusarium sta esercitando una grande pressione sulle varietà e soprattutto le più sensibili potranno soffrire di marciumi e fusariosi della spiga, con possibile incremento dell’inoculo per l’anno che verrà.
A fine luglio-agosto con il bollettino saranno evidenziate altre aerospore in grado di originare parassitismo superficiale delle glume, non pericoloso per il chicco ma causa di alterazioni di colore spesso oggetto di segnalazioni. Infine, ovviamente, pollini, afidi, frammenti di zanzare, piccole alghe volanti. Tante foto accompagneranno i fruitori del Bollettino, sia per supportare i risicoltori che per appagare la curiosità di tanti appassionati di biodiversità! Autore: Marinella Rodolfi
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