Prosegue l’anomala fase di eccesso di pioggia che sta affliggendo tutta la provincia di Pavia da oltre due mesi.
Rispetto alla media degli ultimi 4 anni le precipitazioni riscontrate nel periodo gennaio – maggio sono già più del doppio. Nel 2022 nello stesso periodo si ebbero, nella stazione di riferimento, 104 mm. Invece nel 2024 siamo già a 569 e non è ancora terminato il mese di maggio: 5 volte in più. Da inizio anno sono ben 58 i giorni con precipitazioni su 138 di calendario.
Appare evidente come questa sequenza di piogge costanti siano un evento eccezionale al pari della carenza di precipitazioni del 2022. Come già evidenziato nella precedente analisi del 3 maggio il concatenarsi di precipitazioni e di oscillazioni termiche sta mettendo in difficoltà l’intero comparto agricolo. L’evento degli ultimi giorni ha innescato numerose esondazioni localizzate che hanno danneggiato le recenti semine.
SISTEMA AGRICOLO IN CRISI PER ECCESSO PIOGGIA
Appare evidente come l’eccesso di precipitazioni stia mettendo sempre più a dura prova l’intero sistema agricolo, anche in prospettiva stagionale. Il ritardo nelle semine e le diffuse necessità di risemina innescheranno fenomeni di prossime concomitanze di esigenza irrigua dove il limite e le difficoltà potrebbero non essere rappresentate dalla mancanza di risorsa ma da limiti infrastrutturali nella capacità di veicolare tutta l’acqua necessaria, come già è accaduto nel 2018.
I fenomeni di concomitanza rischiano poi di impattare anche sulla raccolta dei prodotti dove la scalarità delle semine e dei trapianti è già stata vanificata dalle sfavorevoli condizioni metereologiche degli ultimi 30 giorni e si rischia di avere raccolti tutti pronti alla raccolta nell’arco di poche settimane.
Occorre monitorare ad ogni livello la situazione per prevenire le inevitabili criticità che l’anomalo periodo di piogge e di anomalia termica stanno introducendo nel sistema.
ACCUMULO NEVOSO
L’accumulo nevoso medio è passato da febbraio ad oggi dal 3° peggior dato dell’ultimo ventennio al 2° miglior accumulo dello stesso periodo risalendo ben 16 ipotetiche posizioni, questo fatto evidenzia come la corrente annata veda un oggettivo stravolgimento stagionale. A febbraio ipotizzavamo condizioni quanto mai sfavorevoli, gli eventi da marzo ad oggi hanno stravolto, in positivo, i dati nivometrici: tutto questo ci interpella sull’alterazione che sta subendo il sistema.
In queste ore il lago Maggiore è in rapida risalita e potrebbe nuovamente segnare un importante picco entro domenica, inoltre l’accumulo nevoso lascia ben sperare per almeno tutto il mese di giugno. La falda è in fase di crescita, pur se lenta, ma beneficia dell’imponente risalita dovuta alle piogge degli scorsi mesi, nelle prossime settimane ci si attende un’importante risalita.
L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche evidenzia il come gli accumuli si siano mantenuti negli ultimi 14 giorni con un andamento in controtendenza rispetto alle previsioni statistiche.
LAGO MAGGIORE
Il lago Maggiore è in fase di risalita, ben oltre i 135 cm, in conseguenza degli imponenti afflussi generati dalle piogge di questi giorni a cui si aggiunge lo scioglimento nivale. L’attuale dinamica di afflusso riporterà il livello nell’intorno dei 200 cm. Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.
Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 17 maggio.
ANDAMENTO FALDA
La falda freatica è in una fase di leggera crescita, mantenendosi su livelli nettamente superiori agli ultimi due anni con un maggior accumulo che si mantiene a circa 40 cm rispetto alle misurazioni in pari data, con un delta annuale in leggera riduzione rispetto alla precedente analisi.
Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.
Nota sull’uso delle informazioni:
Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda e si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi. Si conferma la previsione di un anticipo importante nella riattivazione dei fontanili rispetto agli ultimi due anni. I dati elaborati vanno letti come linea di tendenza, in ogni caso emerge come la falda stia accumulando, pur se in modalità dinamica, un volume di gran lunga superiore rispetto al 2023 e al 2022, si conferma, come già evidenziato, un incremento pari alla capacità di una grande diga.
Si riporta anche l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (novembre – maggio) dell’ultimo triennio a Sartirana Lomellina, il mese di maggio 2024 riporta la piovosità fino al 16 c.m.
La lettura del grafico evidenzia una piovosità molto superiore alla media come indicato in premessa.
SCALA DI ALLARME
L’accumulo nevoso, al netto dell’innalzamento termico previsto, porta ad un dato di prudenza indicando un fattore 1 su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore ha un importante riempimento: in considerazione dell’accumulo nevoso l’indicatore è a 1 su 5. Con riferimento alla falda si ha un comportamento migliore rispetto agli scorsi anni, l’indicatore che si ritiene più plausibile è 2 su 5.
Questo porta ad un indicatore complessivo della scala di allarme irrigua pari a 4 su un massimo di 15, confermando l’indicatore elaborato nella precedente analisi. Autore: Alberto Lasagna, COnfagricoltura Pavia.
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