L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha messo sotto osservazione alcuni degli agrofarmaci utilizzati per il mais e il pioppo: si tratta del clorpirifos e del clorpirifos-metile. Il rapporto su quest’ultima sostanza ha portato alle conclusioni che «il potenziale di genotossicità dei clorpirifos-metile rimane poco chiaro come quello dei clorpirifos». E dunque non soddisfa i criteri di omologazione applicabili alla salute umana. «Per quanto riguarda la neurotossicità dello sviluppo – spiega il rapporto dell’Efsa sul clorpirifos-metile – era disponibile uno studio che non ha mostrato effetti rilevanti, tuttavia presentava limitazioni significative relative ai pochi controlli disponibili, rendendo impossibile un’analisi statistica affidabile. Non è stato possibile quindi stabilire un livello di neurotossicità dello sviluppo specifico senza effetti avversi osservati (NOAEL) e il livello più basso osservabile di effetti avversi (LOAEL) di 0,3 mg / kg di peso corporeo (bw) al giorno derivati dai dati sui clorpirifos (studio del 1998; Spagna, 2019b) potrebbero essere applicati in modo conservativo al clorpirifos-metile. Anche nel caso del clorpirifos-metile, gli esperti hanno concordato che non è stato possibile stabilire valori di riferimento, un fatto che ha reso impossibile eseguire una valutazione del rischio per consumatori, operatori, lavoratori, astanti e residenti. Gli esperti hanno applicato in modo conservativo lo stesso approccio adottato per i clorpirifos, considerando che i clorpirifos-metile soddisferebbero anche i criteri di classificazione come tossici per la riproduzione di categoria 1B (per quanto riguarda la tossicità per lo sviluppo). L’EFSA esprime alcune riserve su questo approccio poiché tale approccio conservativo potrebbe non applicarsi alla classificazione e all’etichettatura. Sulla base di quanto precede, si ritiene che i criteri di omologazione applicabili alla salute umana di cui all’articolo 4 del regolamento (CE) n. 1107/2009 non siano soddisfatti».
Nel caso del clorpirifos, è stata lanciata qualche giorno fa una petizione sul sito Avaaz in cui si chiede di mettere al bando il principio attivo a livello internazionale. In poche settimane ha raccolto oltre 913 mila firme: l’obiettivo è arrivare ad un milione entro pochi giorni. “È il pesticida più pericoloso e meno conosciuto – spiega Il testo della petizione – può causare tumori, danni cerebrali e disturbi al sistema nervoso – ed è ovunque. Il clorpirifos è lo scandaloso segreto dell’industria chimica, tenuto lontano da media e opinione pubblica per mantenere le sue strepitose vendite. E non c’è da stupirsi che lo vogliano nascondere: è un derivato del gas nervino sviluppato nei laboratori degli scienziati nazisti – che ora ci ritroviamo in cibo, aria e acqua! Ma abbiamo un’occasione eccezionale di farlo vietare. L’Europa sta decidendo se proibirne l’uso, e presto arriveranno scelte simili anche per gli enormi mercati del Brasile e degli Stati Uniti. Assicuriamoci che venga messo al bando in Europa e poi usiamo tutto il potere del nostro movimento per farlo vietare ovunque! Firma ora e condividi con tutti: quando avremo una grande raccolta di firme, ci uniremo alle vittime del clorpirifos per consegnare la petizione alle autorità di regolamentazione di tutto il mondo». Autore: Simona Marchetti