Dopo aver parlato di ugelli (leggi) ci soffermiamo sulla taratura della botte, un fattore fondamentale per il diserbo, con Davide Vancetti, agronomo e titolare dell’omonimo centro prova irroratrici, chiedendogli Se il controllo obbligatorio della taratura ogni 3 anni, presso un centro prova autorizzato, sia appropriato e ogni quante ore bisogna controllare la taratura della botte. «Occorre prima fare chiarezza sulle definizioni di tre operazioni che spesso impropriamente vengono usate come sinonimi. La “verifica funzionale” – sottolinea Vancetti – è un’operazione che deve essere svolta obbligatoriamente ogni 3 anni (in luogo dei 5 anni previsti per le verifiche svolte fino alla fine del 2020) presso un centro prova autorizzato. Per chi svolge attività di contoterzismo la scadenza è invece ogni due anni. Tale operazione è volta ad assicurare il corretto funzionamento della macchina irroratrice e delle sue componenti (manometro, sistemi di regolazione, comando e misura, ugelli ecc.) ed è concettualmente assimilabile alla revisione degli autoveicoli.
La “regolazione obbligatoria” include la regolazione e manutenzione periodica delle attrezzature, eseguite direttamente dagli utilizzatori professionali, e prevede la registrazione annuale da parte dell’utilizzatore su apposita scheda da allegare al registro dei trattamenti (o sul registro stesso almeno della data di esecuzione della regolazione e i volumi di irrorazione utilizzati per le principali tipologie colturali). La procedura ha lo scopo di monitorare annualmente l’efficienza della macchina, secondo una lista dei controlli tecnici minimi da effettuare con indicazione dei volumi di distribuzione utilizzati. I controlli non sono di natura strumentale ma sostanzialmente visivi.
La “regolazione strumentale” è invece una regolazione più approfondita, effettuata con idonee attrezzature/strumentazioni (banchi prova) ed eseguita da personale appositamente abilitato da parte delle Regioni o Province autonome, operanti presso Centri prova riconosciuti. La procedura è obbligatoria solo per le aziende che aderiscono a misure agro-ambientali del vigente PSR regionale o può essere richiesta nell’ambito di alcune certificazioni (volontarie) di qualità del prodotto. L’elevato costo dei prodotti fitosanitari dovrebbe comunque stimolare un frequente “check up” del cantiere di lavoro per l’irrorazione, durante la stagione dei trattamenti, almeno per quanto riguarda le verifiche che possono essere svolte direttamente dall’utilizzatore». Autore: Ezio Bosso