Un milione di quintali se ne è andato già andato, Portato via dalla grandine. Significa che al momento del raccolto mancherà un sedicesimo, mica bruscolini. A ciò si aggiunga che sta mancando drammaticamente l’acqua nelle risaie tra il Piemonte e la Lombardia e non se ne comprende la ragione. In redazione fioccano le segnalazioni di risicoltori infuriati, che non riescono neanche a parlare coi campari. La ragione di tanto nervosismo in una fase in cui solitamente l’irrigazione non è il problema principale risiede nelle tecniche di semina e nel meteo. La semina a file interrate protrae nel tempo la maturazione di diverse varietà e l’andamento climatico, come abbiamo detto, ci ha messo lo zampino.
Gran parte delle varietà di riso non abbisognano di un grande apporto idrico ma i tondi, Selenio in testa, come le varietà seminate a maggio hanno ancora sete e continueranno ad averla fino alla prima settimana di settembre. A guardare il Cavour e la rete Est Sesia, potrebbero restare a bocca asciutta. Inspiegabilmente, l’apporto della Dora appare modesto (forse il masi cuneese sta abbeverandosi oltre misura?) e i risicoltori del triangolo d’oro (No-Pv-Vc) sono veramente preoccupati.