La seduta di borsa tenutasi ieri mattina a Mortara non fornisce novità significative a listino. Sul mercato vi è maggiore equilibrio tra domanda e offerta, seppur la prima continui a dimostrarsi più presente.
LISTINO PRIVO DI NOVITÀ, OFFERTA IN CRESCITA
L’unica variazione è l’allineamento dei lunghi A da parboiled a 80 €/q lordi, valutazione registrata per la prima volta martedì a Vercelli (leggi la precedente analisi). Nonostante quanto riportato dagli operatori di mercato nelle precedenti sedute, sia Selenio sia Carnaroli Classico rimangono invariati. Nel caso del riso tondo va considerato che in questa sede la sua valutazione è di 74 €/q lordi, prezzo molto vicino ai 75 €/q lordi visti in alcune compravendite. Il riso da risotto per antonomasia, al contrario, ha una quotazione maggiormente distante rispetto al prezzo pagato negli ultimi scambi che lo hanno interessato.
In sala di contrattazione, sebbene il contesto sia molto simile a quello registrato negli ultimi mercati, l’offerta è parsa in leggero aumento. I risicoltori sono attanagliati dalle molte incertezze per la prossima campagna, soprattutto nel territori novaresi e pavesi, quest’ultimi chiaramente legati alla borsa di Mortara. Il ritorno delle quotazioni massime dell’annata per quasi tutte le voci, tuttavia, ha permesso di affacciarsi alla vendita con più serenità. La richiesta delle riserie rimane maggiore rispetto alla partite proposte sul mercato dai produttori ma la mancanza di nuovi apprezzamenti è un segnale di crescita nell’equilibrio tra le parti in causa.
RIMANENZA ELEVATA PER TONDI E LUNGHI B
Nel prossimo futuro pare improbabile vedere cali nelle quotazioni ma risulta complesso capire se vi saranno ulteriori apprezzamenti o si consoliderà la stabilità vista in questa seduta. Non avendo accesso al dato sul risone ancora vendibile dai risicoltori, analizziamo i dati sulle disponibilità trasferibili pubblicati da Ente Risi in settimana. In essi si nota un deficit importante per i lunghi A rispetto alle annate precedenti, soprattutto le varietà da interno. Questo, unito alla difficoltà nel sostituire questi risoni per l’industria, lascia ben sperare per ulteriori passi in avanti.
I numeri relativi a tondi e lunghi B, al contrario, mostrano rimanenze elevate rispetto alla media dei tre anni precedenti a pari data. Questi dati fanno dubitare di possibili ulteriori passi avanti a listino ma ad incidere nel prossimo futuro vi sarà anche l’andamento delle importazioni e le scelte di semina. Non è da escludere che queste influenze portino crescite anche nelle quotazioni di tondi ed “indica”. Autore: Ezio Bosso.
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