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«DISERBARE COSTA 5 VOLTE DI PIÙ»

da | 12 Feb 2021 | NEWS

Sabatini

Eleonora Miniotti, ricercatrice dell’Ente Nazionale Risi, intervenendo al recente webinar di presentazione del progetto Innovaweedrice – Tecniche innovative per il controllo delle infestanti in risaia, ha parlato delle infestanti resistenti in risaia e della loro gestione, spiegando che «la gestione delle malerbe costituisce uno degli aspetti più critici in risicoltura, in particolar modo nel momento della comparsa di individui e popolazioni resistenti. La prevenzione e la gestione delle resistenze si basa sull’adozione di misure di lotta integrata. L’alternanza delle tecniche di semina, la rotazione colturale, l’adozione della falsa semina, l’aumento delle lavorazioni, l’impiego di erbicidi in pre-semina e pre-emergenza e l’uso alternato di prodotti a diverso meccanismo d’azione sono pratiche agronomiche efficaci nel contrastare la diffusione di fenomeni di resistenza. La gestione delle malerbe deve essere di tipo preventivo: le misure curative con resistenza in atto comportano un costo medio superiore di 3-5 volte rispetto a quelle preventive. Nell’ottica della prevenzione, è fondamentale individuare i primi focolai di resistenza: o controllare periodicamente il campo o riconoscere la specie di infestante, le sue caratteristiche biologiche possono essere utili per definire delle linee gestionali e per l’impiego corretto dei mezzi chimici a disposizione». Sul tema è intervenuta anche Roberta Masin, professoressa dell’ Università degli Studi di Padova. Nel suo intervento, intitolato “Innovazione nella gestione integrata delle infestanti: modelli di previsione e precisione temporale”, ha parlato di modelli matematici applicati alla dinamica di emergenza delle malerbe, utili per scegliere e programmare al meglio la tecnica di gestione delle infestanti, dicendo che «l’emergenza di una specie infestante si presenta a flussi durante la stagione colturale, la curva cumulata delle emergenze offre utili informazioni per individuare il momento migliore in cui effettuare il controllo. Per farlo si basa su temperatura del suolo, disponibilità idrica, temperatura di base e potenziale idrico di base, attraverso una formula matematica che fornisce output utili ad ottimizzare la data di esecuzione della falsa semina e dell’intervento di post-emergenza. Queste modello, definito Alertinf, verrà prossimamente applicato su riso (già utilizzato in Veneto su mais e soia), fornendo la percentuale di emergenza ai risicoltori che, aggiungendo la loro esperienze su infestanti che ancora non sono state studiate in questo modo, miglioreranno il modello stesso». Autore: Ezio Bosso

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