Il digestato ottenuto negli impianti di biogas a base di effluenti di allevamento e residui vegetali aumentano ulteriormente la sostenibilità delle pratiche agricole. Così facendo si usa una risorsa naturale rispetto ai fertilizzanti di origine chimica. Lo dice la Coldiretti Lombardia sul convegno “Il digestato in agricoltura per la sostenibilità della zootecnia” che si è svolto a Milano con la partecipazione di Ettore Prandini, Presidente nazionale di Coldiretti.
IL DIGESTATO: PRODOTTO NATURALE
Il digestato di origine animale e vegetale – afferma la Coldiretti Lombardia – è un prodotto naturale, stabilizzato ed igienizzato. Quest’ultimo svolge un’importante potere ammendante per il terreno. Favorirne l’utilizzo come fertilizzante organico, uscendo dalle logiche delle unità di azoto per ettaro ancora vincolanti a livello europeo, permetterebbe agli agricoltori di sostituire completamente l’impiego dei concimi chimici che, sebbene apportino sostanze nutritive, contribuiscono a impoverire i suoli da un punto di vista strutturale.
In un momento in cui si parla tanto di economia circolare – prosegue la Coldiretti Lombardia –, rivalutare i prodotti e sottoprodotti di origine organica, quale il digestato, al posto dei concimi di sintesi, darebbe un bel contributo in tal senso.
L’agricoltura italiana – conclude la Coldiretti – è già la più sostenibile a livello europeo. Per continuare a migliorare, la chiave sta nell’innovazione, puntando su biogas e biometano, investendo sul digestato come fertilizzante e sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie, con droni, sensoristica, satelliti e gestione dei dati. Autore: Coldiretti Pavia
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