«Quando ai risicoltori del Centro Sesia sarà chiesto di pagare anche solo il 10-15 per cento del costo della diga in Valsessera (ovvero 32-40 milioni di euro), vedrete, la diga non sarà più necessaria». Lo scrive Daniele Gamba, noto ambientalista e attivista biellese sul suo blog “L’arcangelo”. Una dichiarazione che cade come sale sulle ferite lasciate dalla siccità nella Baraggia Vercellese e Biellese (http://www.risoitaliano.eu/la-baraggia-ha-sete-tanta-sete/) e che riapre la discussione sulla diga in Valsessera, un impianto che i risicoltori vorrebbero ma che incontra molte resistenze a livello locale. Vediamo qual è la posizione del fronte del no, autorevolmente rappresentata da Gamba, che è anche esponente dell’associazione “Custodiamo la Valsessera”. La diga sul Sessera non risolverebbe i problemi di approvvigionamento idrico delle risaie, è la tesi: «Proviamo a valutare alcuni dati: le derivazioni di acqua disponibili al 21 luglio per il distretto irriguo Centro Sesia (dato Consorzio Bonifica) erano complessivamente 8.851 litri al secondo, di cui 350-450 litri al secondo forniti dalle dighe», commenta, cioè il 5%. «La situazione era già così critica e le dighe praticamente vuote che il Consorzio ha valutato di aprire anche lo scarico di fondo della diga sul Ravasanella, operazione che consente di utilizzare il cosiddetto “volume morto”, quando sei alla canna del gas. Nell’anno medio un futuro invaso sul Sessera con capacità di 7,1 milioni di metri cubi potrebbe assicurare ai fini irrigui nel trimestre giugno-agosto circa 6-7 milioni di metri cubi, ovvero una portata media tra i 750-900 litri al secondo. Nell’anno scarso (e il 2015 è un anno particolarmente scarso, con le minori precipitazioni registrate a luglio negli ultimi 100 anni) i volumi disponibili nel nuovo invaso, così come è già verificato per le dighe Ravasanella, Ingagna e Ostola, sarebbero stati molto inferiori tanto da poter stimare una portata residua tra il 20 luglio e il 9 agosto, dopo 45 giorni di assenza di precipitazioni, molto più contenuta e certamente prossima ai 300 litri al secondo». Secondo l’ambientalista, un volume di acqua del genere sarebbe «un contributo irrisorio per fronteggiare una situazione eccezionale. Invocare quindi la diga in Valsessera (e mai in Valsesia) quale panacea per scongiurare fenomeni siccitosi come quello che ha caratterizzato l’estate 2015 è assolutamente fuorviante». (02.09.2015)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.