«L’agricoltura – dal riso al latte, dall’ortofrutta al vino, dal miele alla carne, al florovivaismo – è identitaria delle due province di Vercelli-Biella. Di più: ne è un grande motore economico che, in tempi di conginutura, produce economia reale e di qualità. Per questo va sostenuta e non ostacolata, sia con strumenti adeguati di sostegno allo sviluppo rurale, sia riconoscendo il diritto dei consumatori e delle imprese all’etichettatura d’origine di tutti i prodotti agroalimentari». Così il presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole ha aperto i lavori dell’assemblea dell’organizzazione agricola, ieri a Vercelli. Dellarole ha toccato innanzitutto il tema, complesso, del Psr (Piano di Sviluppo Rurale) del Piemonte: «Già con l’apertura dei primi bandi se ne sono evidenziati i limiti, ben chiari a tutte le imprese agricole. Così non va: il Psr deve assicurare piena operatività alle imprese che operano sul territorio, lo valorizzano con il loro lavoro, quotidiano e di presidio. L’azione di Coldiretti su questo punto è incisiva e continua: occorre che le correzioni siano fatte bene e in tempi rapidi per consentire alle imprese stesse di accedere in modo ottimale ai fondi delle misure. Nella nostra Regione attendono ancora il pagamento della Pac 2015 2500 imprese che insistono nelle zone montane e che hanno richiesto i contributi per circa 70 mila ettari. Gli imprenditori attendono un importo complessivo pari a 25 milioni di euro che includono sia il pagamento base sia il greening. Non è, quindi, più possibile temporeggiare, anzi bisogna tralasciare le problematiche di mero carattere burocratico ed informatico che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di molte realtà imprenditoriali».
Si è parlato inoltre di latte e riso, 1che vanno valorizzati con l’etichettatura obbligatoria d’origine», assicurando al consumatore la possibilità di conoscere ciò che porta in tavola. Riguardo al latte, una risposta importante alla lunga battaglia di Coldiretti è stata data ieri mattina a Milano, con l’annuncio da parte del premier Matteo Renzi del provvedimento che prevede, appunto, l’etichettatura obbligatoria d’origine per latte e derivati. Conclude Dellarole: «Dobbiamo sapere portare sempre più le istanze dei nostri risicoltori sul tavolo di Bruxelles, oggi deputato a definire le visione strategiche e delle scelte strutturali dell’agricoltura comunitaria: ma ciò che vogliamo è un’Europa che sappia rispondere alle nostre esigenze e non sacrifichi le nostre produzioni d’eccellenza sull’altare di accordi internazionali dalle conseguenze dirompenti, come sta accadendo per il riso».