Una scelta sbagliata e prematura che rischia di penalizzare ancora di più i già difficili scambi del mercato agricolo locale. Così il presidente della Confederazione italiana agricoltori, Giovanni Daghetta (nella foto piccola e, in alto, a destra, con il presidente dell’Airi Francese), commenta la notizia della chiusura della Borsa Merci di Pavia. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dalla Giunta della Camera di Commercio pavese, che ha scelto di mantenere mantenere Mortara come unica sala di contrattazione del riso. Alla base della scelta ci sarebbero ragioni di spending review. Così la cupola Arnaboldi, da più di un secolo centro di contrattazione commerciale degli agricoltori pavesi, per la definizione del prezzo del riso e degli altri cereali, cesserà le sue funzioni. Il progetto – dicono in Cia – è spalleggiato da alcune associazioni di categoria che vorrebbero sostituire in toto le borse merci che quotano il riso e passare armi e bagagli a Borsa merci telematica. Di più non si dice, ma l’allusione all’Airi è chiara. E Giovanni Giovanni Daghetta, risicoltore pavese e presidente di Cia Lombardia, non ci sta. «Ritengo che la perdita di questo servizio sia grave», – commenta -. La Borsa merci di Pavia è l’unica che tratta le varietà di riso da mercato interno. Mortara, Vercelli e Novara trattano soprattutto riso da esportazione. Milano è invece incentrata sul riso bianco da ingrosso. Penso anche che il passaggio di tutti i servizi a Borsa telematica italiana, anche se può rappresentare il futuro, sia per il momento prematuro. La storica sede della cupola Arnaboldi non è solo il luogo di determinazione dei prezzi utili alla compilazione dei listini, ma è anche una “piazza” in cui il contatto effettivo tra gli operatori e lo scambio di informazioni, favorisce le contrattazioni, evitando speculazioni». (10.11.2015)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.