Quanto costa portare un chilo di riso dalla Lomellina fino a Roma? Costerebbe molto, anzi moltissimo, se ogni pacchetto viaggiasse da solo, in auto, o in aereo. Costerebbe abbastanza, senza dubbio, da giustificare un incremento del prezzo (quando va bene) del 100%. Ma, come sappiamo, la merce che appare sugli scaffali dei supermercati non viaggia da sola, bens stipata nei conteiner. Per cui come si spiega che lo stesso chilo di Arborio che esce dalla riseria del Nord Italia a 0,97 centesimi, dopo essere stato pagato all’agricoltore circa la met ed essere stato pulito, lavorato, selezionato e impacchettato, venga venduto in un supermercato di Roma a un prezzo che oscilla tra 1,97 e 2,62 euro al chilo? Noi non ce lo spieghiamo. Ci limitiamo, come abbiamo fatto il 22 gennaio, a rilevare i prezzi delle confezioni da un chilogrammo di riso bianco presenti nei grandi magazzini e in una catena di negozi della capitale. I marchi non ve li possiamo dare, perch nessuno dei supermercati interpellati ci ha autorizzato. Tuttavia, possiamo analizzare il fenomeno da un punto di vista statistico e fornirvi tutti i dati per confrontare voi stessi i prezzi del riso che comprate con quelli che ha pagato chi ve lo vende. Nella sezione "I prezzi del riso", a sinistra sulla home page, trovate infatti i prezzi pagati dall’industria risiera all’agricoltore per la quantit di risone necessaria a produrre un chilo di riso come quello che mangiate e i prezzi riconosciuti per un chilo di riso gi lavorato all’industria stessa dalle imprese commerciali, che poi rivenderanno quel chilo di riso ai consumatori, cio a tutti noi. L’esercizio che vi proponiamo di fare quello di confrontare quest’ultimo valore con il prezzo di un chilo di riso in vendita nel negozio o nel supermercato che frequentate; esattamente ci che abbiamo fatto noi prendendo in esame le principali variet di riso bianco vendute in tre supermercati di altrettante catene distributive nazionali presenti nella capitale, che chiameremo X, Y, e Z, oltre a una "boutique" alimentare, che chiameremo K. Il risultato stato, credeteci, sorprendente. Prendiamo un chilo di Arborio: a seconda delle marche, il prezzo va da 1,97 a 2,62 nei supermercati; mentre nel negozio, che si serve direttamente in riseria e ha scelto un piccolo produttore, costa 2,40 euro. Se la crescita dei prezzi attraverso i vari passaggi ci lascia perplessi, di fronte a queste differenze vorremmo anche conoscerne le ragioni, ma non possibile senza la collaborazione delle catene distributive. Passiamo allora a un’altra variet : il Roma. Il supermercato Y vende una confezione di marca a 2,40 euro al chilo: il triplo di quanto lo ha pagato alla stessa industria. Anche in questo caso, ci chiediamo se esistano differenze qualitative cos rilevanti da giustificare il "salto". Questo riso per si presta anche ad un’altra analisi: sempre osservando lo scaffale del supermercato Y, scopriamo che il Roma "di marca" venduto a 2,40 euro, scende a 1,65 se, invece, sulla confezione appare il marchio della catena distributiva Y. Stesso discorso per il Ribe che dagli 0,60 centesimi versati all’industria sale a 1,99 nel supermercato X quando viene venduto con un prestigioso marchio risicolo e crolla a 1,19 se il marchio di vendita quello della catena distributiva Z. Quanto alla boutique, in tal caso, il prezzo vola a 2,90 euro al chilo: pi di nove volte quanto stato pagato al risicoltore e cinque volte quanto stato pagato all’industria. La variabilit tra marchi risieri e marchi della Gdo minore per il Vialone Nano: da 1,76 a 1,75, mentre nel negozio K i romani lo acquistano a 2,80 euro. All’agricoltore il risone per produrlo era stato pagato 0,43 euro. Arriviamo all’Originario, il riso dei dolci: in questo caso bisogna stare attenti a dove lo si compra, perch lo stesso riso della stessa marca costa 1,40 euro da X e 2,10 da Y. Potere delle promozioni!
IL CLIMA CAMBIA, CARTESIO NO
Un Carnaroli produttivo e molto stabile che fa della precocità una marcia in più