I prezzi continuano a crollare in questo caldissimo inizio di giugno. Novara lunedì allinea le quotazioni con quelle espresse nella settimana precedente, senza scendere sotto i valori proposti venerdì a Mortara ma anzi restando a 70 €/q lordi per il gruppo Roma . È di nuovo la sede di Vercelli, in seguito alla seduta di martedì mattina, ad emettere un bollettino più negativo dei precedenti, nonostante si continuino a registrare scambi pressoché nulli. Passano a non quotato Sole e Selenio e si allineano alle cifre viste a Mortara il gruppo Roma ed i lunghi A generici (entrambi a 65 €/q lordi).
Fa un ulteriore passo indietro il gruppo Arborio, arrivando a 70 €/q lordi, ed il Carnaroli Classico, ora a 105 €/q lordi. Come di consueto, più cauta la borsa di Milano, in cui si registra la non quotazione dei gruppi già citati per Vercelli con l’aggiunta dei lunghi A generici (che chiudono a 70 €/q netti in questa sede). Le altre quotazioni si allineano con i deprezzamenti recenti, mantenendo il gruppo Roma a 70 €/q lordi ed il gruppo Arborio a 75 €/q lordi.
IL PREZZO CALA E NON SI REGISTRANO SCAMBI
Si consolida il disinteresse all’acquisto, accompagnato in questo seduta da uno pari alla vendita. D’altronde non stupisce che i risicoltori non siano invogliati a vendere. Si tratta di in un contesto fortemente ribassista quello che stiamo vivendo. Ancor di più se consideriamo che il risone vendibile è circa il 2%, come vi abbiamo spiegato nello scorso articolo (leggi), e permangono le difficoltà sul commercio internazionale.
A questo ormai noto scenario si aggiungono le prospettive sempre più negative per il raccolto. La crisi idrica continua ad acuirsi, come leggiamo giornalmente sul sito.A questo si somma il forte calo nelle superfici coltivate a riso. Le riserie oggi non hanno bisogno di merce e possono continuare a fare offerte al ribasso, ma in un futuro non troppo lontano avranno nuovamente necessità di risone. Se anche ciò non avvenisse prima del prossimo raccolto, si potrebbe pensare di trattenere la merce fino alla prossima campagna di vendita.
VERCELLI GUIDA LA DISCESA DEI PREZZI
Rimane sorprendente il fatto che nonostante la quasi assenza di vendite il prezzo continui a scendere a bollettino. Inoltre, che a trainare il crollo sia la sede di Vercelli, che storicamente dovrebbe essere più vicina ai produttori, rende la situazione ancor più ambigua.
Certo i compratori non sembrano disposti a spendere più di quanto riportato ma anche i venditori, ormai rimasti con poca merce, non paiono accettare queste cifre e continuano a trattenere il prodotto. Per questo gli scambi reali a tali valori sono quasi nulli, come dimostrato dalla dicitura nominale nuovamente riportata a listino, comunque incapace di giustificare variazioni al ribasso che non hanno un rilevante riscontro reale (che deve esserci anche per quotazioni nominali come spiegato nel periodo di crescita).
PAROLA AI MEDIATORI: NOVARA
«La merce in vendita è quasi zero – afferma il mediatore novarese Adelio Grassi -. I tentativi di acquisto registrati sono stati portati avanti a prezzi a mio modo di vedere assurdi, alla luce di quanto speso poche settimane fa. Il tema sulla bocca di tutti al mercato, però, è la siccità. Stiamo rischiando di avere un raccolto talmente deficitario da portarci indietro di oltre cinquanta anni in quanto a quintali prodotti. A questo si aggiunge anche un probabile crollo nella qualità del chicco. Queste prospettive non sono ben auguranti per le riserie, che in molti casi non sono coperte fino al prossimo raccolto, soprattutto quelle medio-piccole.
«Esse dovranno tornare a richiedere merce nel prossimo futuro, probabilmente già in questa campagna di vendita ma, se anche così non fosse, anche trattenere il risone fino al mercato del prossimo raccolto può essere una scelta saggia. I prezzi attuali sono un tentativo di stabilizzare l’offerta, in un frangente in cui la necessità d’acquisto è minima. Quando arriveremo al non quotato, cosa che potrebbe accadere a breve, probabilmente le cose cambieranno».
PAROLA AI MEDIATORI: MILANO
Una linea simile a Novara quella adottata a Milano, come ci spiega il mediatore del capoluogo lombardo Stefano Pezzoni. «Abbiamo deciso di assorbire parte dei deprezzamenti proposti nelle altre sedi di contrattazione, adottando un comportamento più cauto.Infatti,riteniamo che i cali visti altrove siano esagerati. In questo momento è in atto una riflessione delle riserie, che hanno accumulato molta merce, prevedendo consumi maggiori di quelli registrati ultimamente. Ora si trovano con i magazzini pieni e probabilmente non avranno grandi necessità di acquisto fino al prossimo raccolto». Autore: Ezio Bosso