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CROLLA LA PRODUZIONE TURCA

Africa
In Turchia la produzione di cereali è diminuita del 14,3%. La Turchia nel 2021 ha prodotto 31,9 milioni di tonnellate, con un calo della produzione di grano del 13,9% a 17,7 milioni di tonnellate. Lo riporta The Rice, il rapporto di Geotrade disponibile online. Con il tasso di cambio della lira turca sceso in 12 mesi da 7,33 lire turche per ogni dollaro all’attuale 14 lire turche per dollaro, le quantità di importazione/esportazione di riso turco potrebbero variare molto. Questo, considerando anche l’alto costo dei fertilizzanti e degli agrofarmaci. La scorsa campagna 2020-21 la produzione di riso lavorato ha raggiunto le 590 mila tonnellate. Le importazioni totali hanno raggiunto le 450 mila tonnellate (base riso lavorato), pari a 100 mila tonnellate meno di un anno prima. Le esportazioni totali di riso turco ammontano a 200 mila tonnellate, mentre il consumo in media si ferma a 800 mila tonnellate.

I FORNITORI

I principali partner commerciali fornitori di riso alla Turchia sono la Cina con una quota del 26% (75 milioni di dollari – per circa 110.000 tonnellate), la Grecia con una quota del 10,7% (31 milioni di dollari), l’Italia con una quota del 9,97% (28 milioni di dollari), India con una quota del 9,74% (28 milioni di tonnellate), Russia con una quota dell’8,39% (24 milioni di tonnellate), Uruguay con una quota del 7,28% (21 milioni di dollari), Stati Uniti con una quota del 6,84% (19. 7 milioni di dollari), Bulgaria con una quota del 7,28% (21 milioni di dollari), Argentina con una quota del 4,63% (13,3 milioni di dollari), Brasile con una quota del 3,43% (9,92 milioni di dollari). Quote per qualità dei fornitori di riso alla Turchia: 71% Riso semilavorato/lavorato, lavorato o meno 27%, risone 1,4%, riso integrale. La tendenza era già stata anticipata da Riso Italiano.

DESTINAZIONI DEL RISO TURCO

Le principali destinazioni del riso dalla Turchia: (96% riso lavorato) sono:
  • Iraq con una quota del 30% (37 milioni dollari – 55 mila tonnellate);
  • Siria con una quota del 22% (27 milioni di dollari);
  • Libia con una quota del 7,69% (9,34 milioni di dollari);
  • Israele con una quota del 5,88% (7,14 milioni di dollari);
  • Ucraina con una quota del 4,96% (6,02 milioni di dollari);
  • Libano con una quota del 4,88% (5,93 milioni di dollari);
  • Sudan con una quota del 3,24% (3,94 milioni di dollari);
  • Belgio con una quota del 2,12% (2,58 milioni milioni di dollari);
  • Marocco con una quota del 2,04% (2,47 milioni milioni di dollari);
  • Regno Unito con una quota del 2,02% (2,45 milioni milioni di dollari).
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