Nonostante un raccolto eccezionale di risone Boro nella stagione appena conclusa, in Bangladesh i prezzi del riso stanno salendo, mettendo sempre più sotto pressione le persone con basso reddito, molte delle quali soffrono di perdite di reddito per il blocco e il rallentamento delle attività economiche indotto dalla pandemia. Lo riporta il rapporto settimanale sulla risicoltura internazionale The Rice, edito da Gaotrade.
Il picco dei prezzi ha sollevato interrogativi tra i consumatori, dato che le agenzie governative hanno affermato in precedenza è stato registrato un aumento della produzione nelle ultime tre stagioni del raccolto, che nel Paese asiatico sono denominate Aus, Aman e Boro. Gli operatori di mercato hanno collegato l’aumento dei prezzi a un lento rilascio del prodotto da parte degli agricoltori e all’accumulo di scorte da parte di una parte degli intermediari e delle riserie, mentre persiste l’incertezza a causa della crisi del Covid-19.
Le stime del Bangladesh Bureau of Statistics e del Department of Agricultural Extension hanno mostrato che il Bangladesh ha prodotto il 6 per cento in più di riso rispetto all’anno precedente, arrivando a 3,86 milioni di tonnellate nell’anno fiscale 2020-21. Anche le importazioni complessive di riso sono salite a 1.356.000 tonnellate nell’anno fiscale 2020-21, da 4.000 tonnellate dell’anno precedente. Eppure i prezzi del riso Boro sono aumentati, al livello più alto dall’ottobre 2017.
Impennata di prezzi in Bangladesh
Gli alimenti di base segnano un’impennata dei prezzi in un momento in cui le code dietro i camion mobili e i negozi per il riso sovvenzionato e gli alimenti essenziali forniti dalla Direzione generale dell’alimentazione si stanno allungando. Il blocco in tutto il paese dall’inizio del mese ha distrutto le opportunità di reddito per un gran numero di persone, tra cui micro e piccole imprese, venditori ambulanti, lavoratori dei trasporti, tiratori di risciò, lavoratori giornalieri e lavoratori dei ristoranti.
Il prezzo del riso è salito alle stelle (circa il 20% in più dell’anno scorso) quando milioni di persone a basso reddito e marginali colpite dalla pandemia stanno lottando per sbarcare il lunario. Un commerciante di risone ha detto che il prezzo del risone di quest’anno era circa il 20 per cento più alto di quello dell’anno scorso. A causa dell’incertezza dovuta alla pandemia di Covid-19, gli agricoltori non sono disposti a vendere il risone in questo momento, a meno che non siano costretti a farlo, secondo quanto riferito da più agricoltori.
In questo contesto di prezzi a spirale, il ministero dell’alimentazione ha deciso di permettere agli importatori privati di importare 10 mila tonnellate di riso al 25 per cento di dazio doganale per aumentare l’offerta del cereale sul mercato interno e contenere i prezzi. Attualmente, la tariffa doganale per le importazioni è del 62,5 per cento.