La nuova coltura sar sperimentata su duecento ettari a Samassi e Sanluri. "La produzione del riso costa di pi ma genera ricavi significativamente pi alti" dicono gli esperti. L’anno scorso erano stati due coraggiosi sperimentatori, Enrico Pinna e Giuseppe Piras. Quest’anno a coltivare riso saranno alcune decine di agricoltori per un totale di circa 200 ettari. A Samassi e Sanluri si punta insomma sul riso. I presupposti per la stagione della semina, a cavallo tra aprile e maggio, sono stati messi nell’incontro che si tenuto nell’aula consiliare del Comune. "Dopo la prova dello scorso anno, che ha dato i risultati sperati, si parte con una coltivazione pi estesa", ha esordito Ottavio Montis, coltivatore di Samassi, davanti a qualche decina di agricoltori pronti a raccogliere la sfida della nuova coltura. A fare da guida nella coltivazione del riso – scrive l’Unione Sarda – sar uno dei massimi esperti di risicoltura nell’Isola: Pietro Spano. "Dalla preparazione del terreno, che deve essere accurata, alla scelta varietale e alla semina, dall’irrigazione all’uso degli anticrittogamici: dimenticate le colture cui siete abituati perch il riso un’altra cosa", ha spiegato il professor Spano, del Dipartimento di Scienze agronomiche della facolt di Agraria di Sassari, senza nascondere ai prossimi risicoltori di Samassi e Sanluri le difficolt di una coltivazione che, per, ha "un grande potenziale". "Irrigazione a sommersione, allagando il terreno, e ad aspersione per mezzo di micro irrigatori". A Samassi il riso sar coltivato con quest’ultimo metodo, cosiddetto in asciutto, che consente un notevole risparmio d’acqua. Da 28 mila a 78 mila metri cubi per ettaro e rese che vanno dagli 85 ai 110 quintali ad ettaro a seconda della variet , e prezzi che sfiorano i 50 euro al quintale: questi dati sembrano incoraggiare molto i coltivatori. "Ho in programma di coltivare due ettari e mezzo", dice Ferruccio Cauli, samassese, che si augura "che il riso possa rappresentare una valida alternativa alla monocultura del carciofo". Un altro che punter sul riso Enrico Pinna, che con Beppe Piras stato lo sperimentatore del riso. "La mia coltivazione sarebbe andata bene solo che il 4 novembre 2008 stata distrutta dall’alluvione", spiega Pinna. "Ci provo di certo", anticipa anche Luca Mancosu, giovane coltivatore che finora ha puntato sul carciofo. "Un fallimento, quest’anno, per i prezzi bassi e per i danni della troppa pioggia". Non resta che il riso che, spiega Enrico Pinna, "costa qualcosa in pi per produrlo e per l’irrigazione". "Con ricavi che possono sfiorare i 5 mila euro ad ettaro vale la pena provarci" (nella foto, il complesso nuragico di Su Nuraxi,nel Campidanese)
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