Sono state ottenute piante di riso resistenti al sale e per tale ragione adatte alle risaie giapponesi che lo tsunami dello scorso anno ha inondato di acqua e fanghi salati, rendendole inadatte alla coltivazione di questo cereale. Il risultato, descritto su Nature Biotechnology, si deve a un gruppo di ricerca giapponese e britannico coordinato da Ryohei Terauchi dell’Iwate Biotechnology Research Centre. Le piante di riso sono state ottenute grazie a un nuovo metodo chiamato Mut Map. Questo metodo permette di ottenere le piante con le caratteristiche desiderate in modo pi veloce rispetto agli altri metodi. "Lavorando con una specie gi usata dagli agricoltori e gi adattata alle condizioni locali, il metodo permetter di sviluppare nuove variet adatte alle coltivazioni nell’arco di un anno, piuttosto che 5 o 10" ha osservato uno degli autori, Sophien Kamoun, del centro di ricerca britannico The Sainsbury Laboratory. Nel nuovo metodo, i ricercatori hanno lavorato con una variet di riso molto pregiata chiamata Hitomebore e che si coltiva nel Nord del Giappone. L’esperimento stato condotto attraverso pi fasi: in un primo momento, sono state create piante con mutazioni genetiche specifiche, chiamate piante mutanti che hanno le caratteristiche desiderate, per esempio seminanismo (che correlato a chicchi pi gradi e a una maggiore resa della pianta), resistenza alla siccit e al sale. La mutazione genetica stata ottenuta trattando le piante con un agente che causa la mutazione (in questo caso etil metano sulfonato). La pianta ottenuta stata poi incrociata con la specie selvatica della variet Hitomebore. Dalla progenie nata dall’incrocio stata poi prodotta, per autoimpollinazione (il processo nel quale il polline cade dalla parte maschile a quella femminile dello stesso fiore) una seconda generazione di piante adatta alle coltivazioni. Si calcola che lo tsunami dell’11 marzo del 2011 abbia inondato di acqua salata oltre 20.000 ettari di risaie nel nord del Giappone e la speranza dei ricercatori che il nuovo riso ottenuto possa essere utilizzato proprio per questi campi.
IL TRICLOPIR NON FA MALE
Eseguito un aggiornamento della valutazione del rischio per il triclopir, che non ha indicato alcun rischio potenziale per i consumatori.