C’è anche il Crea di Vercelli tra i laboratori designati dalla Commissione europea come punti di riferimento per la salute dei vegetali, designazione avvenuta negli scorsi mesi seguendo un processo di selezione pubblica. Si tratta di quattro consorzi e un laboratorio: sosterranno l’Ue nella diagnosi di organismi nocivi esistenti ed emergenti e contribuiranno a un intervento più rapido e mirato alle frontiere dell’UE e nel territorio dell’UE. Copriranno i cinque tipi di parassiti regolamentati che mettono in pericolo la salute delle piante nel territorio comunitario.
Una rigorosa selezione
Tre EURL sono guidati dall’Agenzia francese per la sicurezza alimentare, ambientale e occupazionale (ANSES, Francia): l’EURL su insetti e acari, che è anche composta dall’Agenzia austriaca per la salute e la sicurezza alimentare (AGES, Austria); l’EURL sui nematodi, insieme all’Istituto di ricerca sulle Fiandre per l’agricoltura, la pesca e l’alimentazione (ILVO, Belgio); e l’EURL su funghi e oomiceti. Due EURL sono guidati dall’Autorità per la sicurezza dei prodotti alimentari e dei consumatori (Centro nazionale di riferimento fitosanitario) NVWA-NRC, Paesi Bassi: l’EURL su virus, viroidi e fitoplasmi, anch’essi composti dal Centro di ricerca per la protezione e la certificazione delle piante ( CREA-DC (DIALAB), Italia), e l’Istituto Nazionale di Biologia (NIB, Slovenia); e l’EURL sui batteri, anch’essi composti dall’Istituto di ricerca sulle Fiandre per l’agricoltura, la pesca e l’alimentazione (ILVO, Belgio), dal Centro di ricerca per la protezione e la certificazione dei vegetali (CREA-DC DIALAB, Italia), che ha tra le sue sedi anche quella di Vercelli) e dall’Istituto nazionale di Biologia (NIB, Slovenia).
Compiti di controllo
Le EURLs, come stabilito nel regolamento sui controlli ufficiali (regolamento 625/2017), promuoveranno pratiche uniformi e di alta qualità in relazione allo sviluppo o all’uso dei metodi di analisi, test o diagnosi impiegati dai laboratori ufficiali in campo fitosanitario. Forniranno inoltre un’assistenza coordinata ai laboratori nazionali, per evitare l’uso di metodi diversi che portano a diagnosi incerte. Inoltre, contribuiranno anche alla diffusione di buone pratiche, alla ricerca e all’informazione sulle innovazioni tecniche, nonché alla realizzazione di corsi di formazione. Autore: Manuela Indraccolo